Pubblicato il 23/09/2020, 19:01 | Scritto da La Redazione

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Bonus per i televisori a Rilento Rischi sul passaggio al digitale T2

Il Sole 24 Ore, pagina 12, di Andrea Biondi e Carmine Fotina

Il tema è quello di arrivare puntuali all’appuntamento. E se è vero che c’è ancora tempo prima dell’e luglio 2022, momento in cui si spegnerà il digitale Tv ora in uso (Dvb-T) per passare al digitale televisivo di seconda generazione (Dvb-T2), è altrettanto vero che i numeri di sostituzione degli apparecchi vanno fin troppo a rilento. E nel mondo dei broadcaster inizia a serpeggiare l’allarme. Perché il timore di non avere ai blocchi di partenza l’intera platea di spettatori è quello che veramente fa tremare i polsi.

Le sostituzioni ai ralenti

I dati dell’operazione che dovrebbe traguardare alla sostituzione degli apparecchi televisivi (con bonus fino a 50 euro che spettano alle famiglie con Isee fino a 20mila euro) per ora mostrano plasticamente la difficoltà di fare breccia tra gli utenti. Su una disponibilità complessiva di 151 milioni di euro, stando ai dati Mise visionati dal Sole 24 Ore l’importo utilizzato al 16 settembre era di 9,8 milioni – il 6,5% del totale – per 196.644 contributi. In particolare, è stato agevolato l’acquisto di 175.508 televisori e di 21.136 decoder, di cui 18.886 abilitati alla piattaforma terrestre e 2.250 solo satellitari. Che i numeri siano bassi lo testimoniano i dati della ricerca della Fondazione Ugo Bordoni elaborata lo scorso marzo: su 22,1 milioni di famiglie con piattaforma digitale terrestre, quelle che possedevano almeno un apparato in grado di ricevere trasmissioni Dvb-T2 erano 9,39 milioni ovvero il 42,4% mentre quelle non ancora pronte erano 12,77 milioni quindi il 57,6 per cento.

La sequenza mensile dei bonus erogati mostra l’incidenza del periodo di lockdown e segnali di ripresa nelle ultime settimane, ma è evidente che per colmare il gap serva un’accelerazione imponente. Nel periodo immediatamente seguente la partenza degli incentivi, tra il 18 e il 31 dicembre 2019, sono stati utilizzati 7.124 contributi. A gennaio 2020 Si è passati a 19.269, poi 23.789 a febbraio. A marzo e aprile, in pieno lockdown, sono stati appena 11.617 e 9.767 rispettivamente. Da maggio una risalita: 24.636, poi 30.839 a giugno, 27.584 a luglio, 27.356 ad agosto e 14.663 nella prima metà di settembre. «I broadcaster stanno rispettando i tempi, ma stanno emergendo criticità, ad esempio sulla rottamazione delle frequenze per le Tv locali perché mancano criteri e certezze per gli indennizzi. E procede molto lentamente la sostituzione degli apparecchi nelle famiglie e questo richiede una più pressante ed efficace campagna di comunicazione istituzionale verso i cittadini», afferma Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Televisioni.