Pubblicato il 23/09/2020, 11:34 | Scritto da La Redazione

E dopo i pentiti di mafia, ecco il pentito del Grande Fratello

E dopo i pentiti di mafia, ecco il pentito del Grande Fratello
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti. Fausto Leali, buttato fuori per aver chiamato «negro» Enock Barwuah, il fratello di Mario Balotelli, confessa: «No, il Grande Fratello non lo farei più. Credo non sarò ricordato per questo, ma, a prescindere da quanto è successo, mi sono sentito un po' fuori luogo. Non lo rifarei». E poi: «Ho vissuto una vita in mezzo ai neri, Wilson Pickett è stato il padrino di mia figlia».

“Io razzista? No, sono solo timido Andrò a cena fuori con Balotelli”

Corriere della Sera, pagina 35, di Chiara Maffioletti

Fausto Leali, come sta?

«L’altra sera, quando in diretta (al Grande Fratello Vip, ndr) mi è arrivato addosso tutto, ho sentito una fucilata nello stomaco».

In una settimana ha parlato delle cose buone fatte dal Duce e chiamato «negro» Enock Barwuah. Non si aspettava l’eliminazione?

«Nessuno se lo aspettava. Il primo ad accompagnarmi alla porta è stato Enock, commosso. Forse avrà pensato: abbiamo esagerato. Sono stato espulso come un disertore. Ià han capito che sono una brava persona, non un razzista».

Ha parlato di «razza negra», però.

«Quella cosa non lo so come mi è venuta, so perfettamente che non esiste nessuna razza negra, è stato un errore, una parola uscita a vanvera. Mi hanno dato dell’ignorante ma mi sono espresso male».

In molti, in realtà, le hanno dato anche del razzista.

«Proprio, con le mie canzoni piene di riferimenti alla musica afroamericana. Quando mi sono rivolto cosa a Enock pensavo di fare una battuta: non volevo ferire nessuno. Credevo si facesse due risate e invece no».

Viverla come una battuta non è parte del problema?

«Fino all’altro giorno cantavo Angeli negri, è uno dei miei successi maggiori, ai miei concerti l’aspettano tutti. Parla di un uomo di colore che prega perché vorrebbe vedere un angelo nero, un concetto più anti-razzista di così… Era il linguaggio di allora».

Come si è sentito quando si è accorto dell’errore?

«Una me… Ho capito che avevo sbagliato non considerando le offese che aveva subito. Ma ora siamo d’accordo: andremo presto a mangiare assieme, anche con suo fratello Balotelli; voglio scusarmi e fargli capire che tipo di persona sono».

Perché non si è scusato subito?

«Sono timido. Dopo quell’episodio, quando ci incontravamo vedevo che lui non era più il ragazzo simpatico di prima, era cambiato. Avrei dovuto dirgli che non volevo offenderlo, ma la mia timidezza non mi ha aiutato. Però ho vissuto una vita in mezzo ai neri, Wilson Pickett è stato il padrino di mia figlia».

Quindi è solo una questione di parole sbagliate?

«Negli Usa si usa il termine afroamericani ma da noi?» Afroitaliani? «Non l’ho mai sentita questa parola, ero convinto di averla inventata io. Ma dire che sono razzista mi fa male. Le cose dette in tv hanno una risonanza diversa».

Ha anche parlato delle cose buone fatte dal Duce.

«Prima di entrare nella Casa avevo visto dei documentari storici che mostravano anche cose importanti fatte da Mussolini, non le ho inventate io. Ma si prende sempre il punto debole di un discorso».

 

 

(Nella foto Fausto Leali)