Pubblicato il 21/09/2020, 14:33 | Scritto da La Redazione

Enrico Brignano: Per un’ora non sarò politically correct

Enrico Brignano: Per un’ora non sarò politically correct
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: il comico debutta su Rai2 con un one-ma-show di sessanta minuti, “Un’ora sola vi vorrei”, dove assicura che sarà come i gran varietà di una volta, senza dimenticare la comicità tagliente.

“Un’ora solo vi vorrei, per sorridere insieme” Brignano riparte nel segno del gran varietà

Quotidiano Nazionale, pagina 27, di Beatrice Bertolucci

Un’ora può bastare, non c’è bisogno di tirarla tanto per le lunghe. Ne è convinto Enrico Brignano che propone un one man show rigorosamente contenuto in sessanta minuti, per cinque martedì a partire da domani, in prima serata su Raidue. Titolo: Un’ora sola vi vorrei.

Brignano, come sarà il suo show?

«Uno show un po’ all’antica, di un’ora soltanto, come i gran varietà di una volta, fatto assolutamente rivoluzionario visto che da anni vanno oltre la seconda e la terza serata, e talvolta anche oltre il tg della notte. Un fatto deleterio per il varietà. Noi cerchiamo di rimanere entro i ranghi di un’ora, come spieghiamo anche con il titolo, parafrasando una canzone del 1938».

Il titolo è lo stesso dello spettacolo che stava portando in tournée e che ha dovuto interrompere per il lockdown.

«Il titolo è lo stesso ma lo spettacolo è completamente diverso, può stare tranquillo chi aveva comprato il biglietto. A teatro, poi, il mio spettacolo dura tre ore perché penso che debba essere ricompensato chi decide di affrontare quella spesa, non indifferente per chi porta tutta la famiglia. E quindi cerco sempre di dare il massimo come se fosse l’ultimo spettacolo che faccio».

Cosa proporrà in un’ora?

«Ci saranno i miei monologhi ma non sarò solo nello Studio 8 di via Tiburtina, ci saranno anche otto ballerini, una band e degli ospiti, a cominciare domani sera da Malika Ayane. I miei monologhi toccheranno l’attualità, stando attenti al linguaggio, che non deve essere educativo ma nemmeno trash. Registrando la sera prima della messa in onda per garantire una maggiore qualità, siamo costretti, per essere sempre sul pezzo, a ritoccare il copione fino all’ultimo. Capita di doverlo riscrivere fino a quindici volte. Niente satira politica, che non è nelle mie corde, ma satira di costume, quella sì. E certo domani sera non potremo ignorare il risultato del referendum. Ho già pronto un monologo in caso di vittoria del si e un altro in caso di vittoria del no».