Pubblicato il 11/09/2020, 14:04 | Scritto da La Redazione
Argomenti:

Virginia Raffaele: I miei 40 anni di personaggi

Virginia Raffaele: I miei 40 anni di personaggi
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: la comica il 27 settembre festeggerà il suo compleanno e fa un bilancio della sua vita, dall’infanzia al Luna park alle maschere che ha interpretato.

“Il trucco è un lungo esercizio di meditazione”

Corriere della Sera 7, pagina 58, di Elvira Serra

Virginia, tra poco sono 40!

«Eh? Ma le sembra il modo di cominciare un’intervista?».

Non li compie il 27 settembre?

«I miei sono 39 bis».

Ah, ecco. E come festeggerà?

«Pensare di fare una festa per festeggiarmi mi fa strano, troppo al centro dell’attenzione».

È un paradosso.

«Sul palco lo sei in un modo diverso, quello è il personaggio. 11 compleanno è una cosa intima ed è bello celebrarlo con poche persone».

Ci saranno anche Claudia e Diana, le amiche che cita in ogni intervista?

«Si, certo».

Dove le ha conosciute?

«In teatro, venivano a vedere i miei spettacoli, ai tempi di Mai dire grande fratello. E da li siamo rimaste legatissime. Una è commercialista, l’altra è… problem solver. Riescono a fare qualsiasi cosa, da cambiare la lampadina a sostituire una ruota. Le chiamo Joan e Dimitri! Sono due meravigliosi modi di essere umani».

Andiamo più indietro. II suo primo ricordo? Chiude gli occhi.

«Tanti. Tutti legati al luna park… (i nonni fondarono il LunEur a Roma, ndr). Uno riguarda Pippo di Topolino, ero fissata… Un Carnevale me lo trovai davanti, mi sembrava gigantesco…».

Chiariamolo una volta per tutte: dormiva in una roulotte?

«No, in una casa lì vicino che i miei genitori avevano comprato con grandi sacrifici e tante cambiali…».

Avrà fatto indigestione di giostre.La sua preferita?

«Le gabbie. Erano collegate a un braccio meccanico, tu dovevi agganciarti a dei maniglioni, schiena contro schiena con un’altra persona, e spingendo dovevi riuscire a fare il giro completo intorno al braccio».

Mentre parla le disegna. È brava a disegnare…

«Questa cosa mi è tornata con il lockdown». E mostra sul cellulare una galleria di pappagalli coloratissimi, ballerine intese come attrazioni del luna park, mongolfiere.

Come ha vissuto quel tempo sospeso?

«All’inizio scorreva, poi le ore sono diventate tutte uguali: potevi andare a dormire a mezzanotte, alle quattro o alle nove… Ho empatizzato con il dolore, ho evitato tante cose social: c’è chi davvero ha tenuto compagnia agli altri, ma c’è chi è stato preso dal virus dell’ego. A me non veniva più da ridere. Era una dimensione talmente totalizzante che mi ha chiuso in una riflessione romantica».

Romantica, come?

«Ci sono state giornate fantastiche, abito all’ultimo piano e potevo vedere il cielo. È come se la natura avesse detto: ma che è, se ne sono andati tutti?, possiamo uscire?».

Cosa non dimenticherà?

«Beh, certe immagini non le scordi: i camion di Bergamo, il Papa sotto la pioggia. L’arte è riuscire a trovare un significato». E lei quale si è dato? «Non dare niente per scontato: dall’abbraccio alla libertà di uscire di casa, e poi anche quanto siamo realmente indispensabili l’uno all’altro».

Come trascorreva le giornate?

«Mi allenavo con il mio personal trainer via Skype, dopo aver pulito ogni angolo del mio appartamento… Poi è arrivata questa botta del disegno, e non vedevo l’ora di sfruttare le mie 4-5 ore al giorno di luce: intrecciare i colori mi ha salvato».

Non ha guardato serie tv?

«Ah, tante! Chiami il mio agente!, La casa di carta, The Good Wife, La fantastica signora Maisel…».

E non le ha fatto venire voglia di…

«Si!».

Perché ha fatto così poco cinema, finora?

«La cosa più vicina l’ho fatta con Come quando fuori piove, il mio gioiellino. Però a me non interessa fare la comica al cinema. Ci sono comici che strafunzionano, ed è il caso del mio amico Checco Zalone. Ma io voglio fare l’attrice che interpreta un ruolo».

Con chi vorrebbe lavorare?

«Sogno Matteo Garrone… Una volta gli ho anche scritto un’email, per manifestargli con slancio sincero tutta la mia ammirazione. Ma non mi ha mai risposto…».

E Sorrentino?

«Ah, ma per lui l’ho fatto un provino! Non mi ha presa, ma è stato bellissimo!».

Racconti tutto!

«Era per Loro. Quando mi hanno chiamato pensai a uno scherzo. Avere vicino Sorrentino è tanta roba…».

 

 

(Nella foto Virginia Raffaele)