Pubblicato il 11/09/2020, 11:32 | Scritto da La Redazione
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La Rai si siede al tavolo della rete unica

La Rai si siede al tavolo della rete unica
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: ieri il Cda di viale Mazzini ha dato mandato all’amministratore delegato Fabrizio Salini di partecipare alla partita con Tim e Open Fiber. Accelerata dopo la discesa in campo di Mediaset.

Rete unica, la Rai in campo: “L’azienda abbia un ruolo”

Il Sole 24 Ore, pagina 16, di Andrea Biondi

La Rai bussa ufficialmente alla porta della rete unica tic. Come anticipato dal Sole24 Ore di martedì, Viale Mazzini vuole entrare nel gran ballo sulla rete unica che potrebbe nascere sull’asse Tim-Open Fiber.

E vuole farlo accelerando al massimo i tempi visto che il cda di ieri, come comunicato dalla stessa Rai, ha dato mandato all’unanimità all’ad Fabrizio Salini di chiedere di «partecipare a iniziative e tavoli, in particolare della componente pubblica, sulla rete unica». Richiesta dunque a Governo e Cdp (azionista di Tim come di Open Fiber) da parte di una Tv pubblica che rivendica su questo capitolo «un ruolo a garanzia della neutralità della rete e dello sviluppo delle infrastrutture».

La decisione del board Rai è arrivata dopo l’audizione di ieri del Chief technology officer Stefano Ciccotti. Il dibattito sulla partecipazione dei broadcaster nella partita della rete unica ha però preso quota nei giorni scorsi con Mediaset che per prima ha fatto presente la sua volontà, a seguito della sentenza della Corte di giustizia Ue che 113 settembre ha mandato in soffitta il divieto, stabilito dalla Legge Gasparri e dal conseguente Tusmar, di incrocio fra Tim e Mediaset.

Il gelo dell’ad Tim Luigi Gubitosi – che ha parlato di un progetto rete unica «aperto» ma confessando di non riuscire a cogliere «il vantaggio» di Mediaset a partecipare – non ha però dissuaso la Rai che con il Cda di ieri è uscita allo scoperto. Del resto la Tv pubblica ritiene per vari motivi di avere pieno titolo a sedersi ai tavoli per la futura nascita di “AccessCo”.

Il primo – e il discorso vale in questo caso anche per Mediaset – sta nel fatto che il futuro della distribuzione dei contenuti Tv sarà essenzialmente su Ip, attraverso la rete appunto. Su questo versante la Rai ha già in essere una sperimentazione di Rai, Rai Way e Open Fiber da aprile 2019. E, nei fatti, se AccessCo non dovesse vedere la luce, comunque la collaborazione fra Rai e Open Fiber andrebbe avanti. Intanto però, proprio il considerare la rete come l’autostrada del futuro per il transito dei contenuti porta Rai come Mediaset a insistere sulla richiesta di un’infrastruttura neutrale che non abbia Tim in maggioranza.

 

 

(Nella foto la sede Rai di Viale Mazzini)