Pubblicato il 09/09/2020, 11:31 | Scritto da La Redazione

Tv: la pubblicità non si è ancora ripresa dopo il lockdown

Tv: la pubblicità non si è ancora ripresa dopo il lockdown
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: nel 2020 è cresciuta la platea televisiva, ma è crollata la raccolta pubblicitaria. Fino a oggi persi già 400 milioni di euro d’investimenti e gli editori iniziano a soffrire. Lo shock da coronavirus non è ancora finito.

Tv, la pubblicità non decolla Già persi 400 milioni di euro

Il Sole 24 Ore, pagina 12, di Andrea Biondi.

Da una parte il boom dell’audience. Dall’altra il trend calante della pubblicità oltre all’avanzata delle piattaforme on demand, l’entrata nel vivo del processo di refarming dovuto al trasferimento delle frequenze della banda zoo dai broadcaster alle telco per far posto al 5G, ma anche tutti i timori sulla tenuta delle produzioni dinanzi all’emergenza Covid.

La recuperata centralità della Tv

Il mondo della Tv guarda con comprensibile apprensione alla prossima nuova stagione, dopo lo tsunami della pandemia che ha investito in pieno il settore generando il paradossale effetto di un’impennata negli ascolti accompagnata però da un brusco calo degli investimenti pubblicitari. Nei primi sei mesi dell’anno Nielsen ha segnalato una flessione di raccolta per il comparto Tv del 22,3 percento. Fra un anno e l’altro sono andati in fumo 400 milioni. E tutto questo a fronte di un’audience che, stando ai dati Auditel elaborati dallo Studio Frasi, è salita del 15,78%nel giorno medio (con 11,9 milioni di spettatori di media) e del1’11,68% nel prime time (26,9 milioni di spettatori di media).

«Il primo e più importante cambiamento per i media al tempo del lockdown – spiega Francesco Siliato, partner Studio Frasi – è la riconquistata centralità della televisione dell’informazione e delle dirette, il mezzo cui si ricorre per conoscere, sapere cosa accade e dove. Si riteneva che i social media avessero avuto il sopravvento e che fossero la fonte che inaridiva le altre. Non è così. Si sono dimostrati fonte soprattutto di fake news e hanno costretto a tomare alla Tv per avere idea degli avvenimenti reali. Anche i giovani lo hanno fatto».

I programmi più visti

E in effetti, a guardare i programmi che hanno registrato i maggiori ascolti sulla Tv italiana nel primo semestre, nella top ten i messaggi del premier Giuseppe Conte – peraltro comprensibilmente visto che sono andati in contemporanea su più canali – occupano 9 dei primi io posti. L’intervento del 26 aprile, con l’annuncio della Fase 2, ha realizzato il 74,6% di share con un’audience superiore ai 24 milioni. In mezzo, al quarto posto, c’è l’unica deviazione al tema: la benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco il 27 marzo con il 63,19% di share e 16,7milioni di spettatori di media. Per il Festival di Sanremo, tradizionale trionfatore per ascolti nelle stagioni Tv, occorre scendere all’11esimo posto, con 10,9 milioni di spettatori di media e il 64,54% di share.