Pubblicato il 08/09/2020, 19:01 | Scritto da La Redazione

Tutti pazzi per la rete unica: ora vuole partecipare anche la Rai

Tutti pazzi per la rete unica: ora vuole partecipare anche la Rai
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: in viale Mazzini hanno fatto sapere di essere interessati al dossier sulla rete unica di telecomunicazioni, dopo la stessa mossa fatta da Mediaset. Giovedì il Cda Rai deciderà se partecipare al tavolo.

Rete unica, in campo anche la Rai Il dossier va all’esame del board

Il Sole 24 Ore, pagina 14, di Andrea Biondi.

La Rai vuole sedersi al tavolo delle discussioni sulla rete unica tic. Dopo Mediaset, viale Mazzini sarebbe pronta a rendere ufficiale la sua intenzione di entrare nelle discussioni sulla futura rete (AccessCo) in cui far “sposare” Time Open Fiber, o per dire più correttamente FiberCop (e quindi asset Tim uniti in parte ad asset di Fastweb) e la controllata di Enel e Cdp.

La richiesta di «neutralità»

Bocche cucite in Rai dove la risposta un secco «no comment», ma la questione dovrebbe in realtà essere affrontata già nella riunione del Cda che si terrà dopodomani, la prima dopo la pausa estiva. È lì che potrebbe essere deciso di farsi avanti, magari dando mandato all’ad Fabrizio Salini di prendere contatti con la parte pubblica – nella fattispecie Cdp – per partecipare a discussioni in cui Viale Mazzini ritiene di avere pieno titolo ad entrare. E questo per vari motivi. Il primo – e il discorso vale in questo caso anche per Mediaset – sta nel fatto che il futuro della distribuzione dei contenuti Tv sarà essenzialmente su Ip. Quindi non trasmissione via etere, ma attraverso quelle reti di tic su cui hanno costruito la loro fortuna Netflix, Amazon Prime Video e tutti gli altri “Over The Top”.

È questo il punto che fa dire a Mediaset di volere un’infrastruttura neutrale che non abbia Tim in maggioranza e, a quel che risulta, la posizione sarebbe la medesima dalle parti di Viale Mazzini. In questo quadro non bisogna dimenticare che Rai, Rai Way e Open Fiber ad aprile 2019 hanno siglato un MoU per una sperimentazione di 24 mesi proprio su modalità di trasmissione innovative dei contenuti video.

L’importanza di Rai Way

L’altra carta forte nelle mani della Rai è Rai Way, la società delle torri controllata al 65% dalla tv pubblica con le sue oltre 2.300 torri broadcast. Quelle torri, soprattutto nella pane delle aree più disagiate – le “aree bianche”, o anche quelle “grigie” – possono risultare di grande importanza nello sviluppo del cosiddetto Fixed wireless access (Fwa), quello con wireless nell’ultimo miglio, ormai sdoganato a pieno titolo come tecnologia abilitante (e in certi casi la più conveniente) alla copertura di parte del territorio in banda ultralarga. In questo quadro, il fatto che dalle torri passi buona parte dello sviluppo del 5G aggiunge ancora maggiore spessore alla partita.

L’apertura del capitolo rete unica, per la Rai è parallelo alle discussioni ricorrenti sulla creazione di un player unico delle torri broadcast unendo Rai Way e la Ei Towers controllata al 60% da F2i e al 4o% da Mediaset. Ma in quest’ultimo caso il piano diventa quello delle sinergie industriali sulla trasmissione broadcast (che potrebbe però perdere sempre più senso all’aumentare del peso dell’Ip come modalità di trasmissione dei contenuti video). Sul come fare invece a entrare in discussione, è pensabile che la Rai faccia riferimento e si rivolga a Cdp e non a una delle due parti in causa, Tim e Open Fiber.

 

(Nella foto la sede Rai di viale Mazzini)