Pubblicato il 30/07/2020, 19:34 | Scritto da La Redazione

Benedetta Parodi porta l’ironia in cucina su La7

Benedetta Parodi porta l’ironia in cucina su La7
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: la conduttrice da settembre ritorna sulla rete di Urbano Cairo con il programma “Senti chi mangia”, dove chef stellati teleguidano cuochi negati.

«Troppa serietà nei cooking show: da noi c’è ironia»

Corriere della Sera, pagina 37, di Renato Franco

La cucina in tv è ovunque: perché guardare questo nuovo cooking show di La7?

«Perché è diverso dagli altri programmi di cucina. Siamo abituati a vedere due tipi di format: o i tutorial che insegnano o i game aspirazionali con concorrenti — che spesso si prendono troppo sul serio — che sognano di diventare chef. Noi invece abbiamo scelto non solo persone che non sanno cucinare, ma che hanno proprio a noia la cucina: sono incapaci, non sanno cos’è una padella. Li mettiamo ai fornelli guidati da due grandi chef che devono dimostrare la loro abilità proprio nel riuscire a far cucinare a distanza i concorrenti. E una chiave ironica, in contrasto con il trend che c’è in tv».

Come sono questi cuochi negati?

«C’è un target vario, si va dai due fidanzati, uno contro l’altro, alle sorelle in competizione ma che si vogliono bene tipo me e Cristina. Giovani e anziani, accomunati dal non saper cucinare».

I due chef, quasi come succedeva in «Ratatouille», li guardano da un monitor e li teleguidano attraverso un auricolare…

«Felix Lo Basso è istrionico, vulcanico e comico; Eugenio Boer è più riflessivo, burbero e sorprendente. I loro tratti si possono riassumere nel fatto che uno è ligure e l’altro è pugliese».

Par di capire che il pugliese sia il primo… A decretare il miglior piatto invece è la decisione insindacabile di Andrea Grignaffini, critico dell’«Espresso».

«Un perfetto giudice unico: autoironico, autorevole e misterioso il giusto».

A fine gara si mette a cucinare pure lei?

«L’escamotage è preparare un nuovo piatto, completamente diverso, con gli avanzi della ricetta precedente, per veicolare il messaggio etico di cura per il cibo e invitare a non sprecare niente».

Perché secondo lei ci sono tanti programmi di cucina?

«Perché il cibo interessa tutti, a differenza della musica o del ballo. II cibo è come il tempo, quando non sai cosa dire una conversazione su questi due temi la imbastisci sempre. Abbiamo proprio pensato che ci sono troppi programmi di cucina ma che ci fosse bisogno di qualcosa che scardinasse questo meccanismo. Senti chi mangia è un programma che non si prende sul serio, è l’opposto di quello che siamo abituati a vedere».

 

 

(Nella foto Benedetta Parodi)