Pubblicato il 30/07/2020, 11:35 | Scritto da La Redazione

Diritti Tv calcio: la Lega oggi è a un bivio cruciale

Diritti Tv, bivio cruciale. La Serie A deve decidere se fare la rivoluzione

Corriere della sera, pagina 39, di Monica Colombo e Daniele Sparisci.

Che ressa a centrocampo, la serie A torna a essere un boccone appetitoso. C’era il rischio concreto che il nostro calcio perdesse valore nei giorni cupi del lockdown, quando il futuro era incerto e i diritti tv erano in pericolo. La mancata rata versata da Sky, il decreto ingiuntivo chiesto dai club, lo spettro di un bando per il triennio 20212024 al ribasso disegnavano un panorama denso di dubbi. La vittoria del presidente della Lega serie A Paolo Dal Pino è stata quella di aver attirato attorno al pallone i più importanti fondi di private equity del mondo, ingolositi dal tesoretto delle licenze che secondo i presidenti, non sono state finora valorizzate a sufficienza.

Nell’assemblea che andrà in scena oggi in un hotel milanese, la Lega di A si trova davanti a un bivio cruciale per le proprie ambizioni di accorciare il gap con il resto d’Europa. Lunedì all’advisor Lazard sono arrivate le proposte di sei fondi: Cvc, Bain ed Advent tutti in corsa per creare con la Confindustria del pallone una media company partecipandovi con una quota di minoranza non superiore al 15%. E la via auspicata da Dal Pino, affiancato dai grandi club (Juventus, Inter, Milan, Roma, Torino), convinto che solo con l’ingresso di figure manageriali terze sia possibile superare i soliti problemi di conflittualità interna.

Cosa vogliono i fondi

L’obiettivo dei fondi è incidere in maniera determinante sui mercati che contano. Servono però risorse e strutture. Un esempio: se in Spagna 500 persone lavorano per vendere le licenze della Liga, in Italia non superano le 40-50. Inoltre, per la commercializzazione dei diritti all’estero finora si è preferito (unici) affidarsi al 100% a un intermediario con risultati modesti e cause legali. Non è un caso che la serie A sia nei mercati di buona parte del mondo in quarta-quinta posizione.

La strategia di Cvc (che sembra in cima alle preferenze) per il rilancio è creare un modello di business in grado di sopravvivere ai grandi cambiamenti del sistema tv e incrementare i ricavi. La piattaforma per avviare un sistema di abbonamenti in streaming (che potrebbe essere operativa nel triennio ‘24-‘27 però) sarebbe già in casa, a realizzarla una delle società hitech controllate dal fondo. Ma la condivisione del potere e delle responsabilità non piace a tutti i presidenti.