Il cinema ancora non è ripartito dopo il Covid
Cinema, vita difficile senza uscite
ItaliaOggi, pagina 21, di Claudio Plazzotta.
Gli esercenti italiani stanno facendo un notevole sforzo e provano a riaprire le sale cinematografiche pur in mancanza di grandi film da proporre al pubblico. Nell’ultimo fine settimana dal 9 al 12 luglio ci sono stati 842 schermi attivi lungo tutta la Penisola (erano 3.670 un anno fa), ovvero il 23% del potenziale, con un incasso complessivo attorno ai 250 mila euro e una media di 54 spettatori per schermo.
II problema, come spiega Mario Lorini, presidente di Anec, associazione che raggruppa gli esercenti di tutta Italia, è che il disastro sanitario degli Stati Uniti sta causando lo slittamento di tutte le uscite dei principali film americani, lasciando quindi il mercato senza le grandi produzioni per famiglie, fantasy e supereroi, ovvero quelle più adatte al periodo estivo: «Negli Usa ci sono troppi stati chiusi causa Covid-19, la situazione sanitaria è drammatica, e le major rinviano le uscite dei film. Non ci pensano proprio a fare debuttare i loro titoli prima in Europa, temono la pirateria. Perciò, ecco che alle sale italiane mancano i film americani che ci avevano promesso». Inoltre, non escono neppure i grandi film italiani. E tutto ciò porta a una classifica Cinetel degli incassi che, nelle prime dieci posizioni, vede al momento otto titoli «vecchi», già usciti in sala pre-Covid o su piattaforma.
Un programmazione in difesa
Per ora in sala vanno quasi esclusivamente piccole produzioni indipendenti. Anche se da ieri 15 luglio è ritornato Gli anni più belli di Gabriele Muccino, che tuttavia aveva già avuto un periodo in sala prima dell’emergenza Covid. La vera ripartenza dell’industria cinematografica dovrebbe esserci a fine agosto, quando è possibile che arrivino Tenet di Christopher Nolan e pure il nuovo film di Carlo Verdone, che aveva fatto tutto il lancio tra fine febbraio e inizio marzo, speso anche buona parte del budget, ma poi non era potuto uscire causa chiusura di tutte le sale.
«La situazione diventa complicata», prosegue Lorini, «poiché non ci sono i film americani, i set dei nuovi film italiani procedono con lentezza, e si potrebbe arrivare a un autunno-inverno con poco prodotto nuovo. Insomma, qui dobbiamo solo sperare in una proroga della cassa integrazione per i dipendenti delle sale, nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali per tenere insieme tutto il sistema cinema, senza che qualche soggetto faccia fughe in avanti».
(Nella foto un cinema vuoto)