Pubblicato il 15/07/2020, 14:31 | Scritto da La Redazione

Massimo Giletti minacciato dai boss mafiosi

Massimo Giletti minacciato dai boss mafiosi
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: il conduttore de La7 sotto attacco della Mafia, si lamenta con il Ministero degli Interni per non essere stato avvisato in tempo.

Minacce a Giletti: ora sta rompendo “Nessuno mi ha allertato, è grave”

Corriere della Sera, pagina 21, di Renato Franco

E’ grave apprendere informazioni delicate da un giornale piuttosto che dallo Stato e dalle istituzioni competenti. Pretenderei una maggiore attenzione da parte di chi ha sulla sua scrivania questo tipo di informazioni». Massimo Giletti è amareggiato dopo essere venuto a conoscenza delle parole del boss di mafia Filippo Graviano. Commentando la puntata di Non è l’Arena dove il conduttore si era occupato della scarcerazione di oltre 30o mafiosi, Graviano confidava al boss della ‘ndrangheta Maurizio Barillari: «Quell’uomo… di Giletti e quel… Di Matteo stanno scassando la m…».

La rivelazione del dialogo tra i due capimafia è di Lirio Abbate, vicedirettore dell’Espresso, e viene raccontata nel libro-inchiesta U Siccu – Matteo Messina Denaro: l’ultimo capo dei capi. Graviano — condannato per le stragi del ’92 e del ’93 — parlava ad alta voce, come se volesse essere sentito dagli agenti del Gom (il reparto speciale della Polizia penitenziaria) che lo sorvegliavano. Parole contro Giletti e Di Matteo (al centro della polemica perla mancata nomina a direttore delle carceri) a cui seguivano parole «di apprezzamento» per il ministro della Giustizia Bonafede: «II ministro fa il suo lavoro e loro rompono il c…».

Graviano dunque si mostrava contrariato per l’inchiesta di Giletti sulle scarcerazioni mafiose. Una vicenda che aveva sollevato parecchie polemiche, tanto che molti detenuti ammessi ai domiciliari erano tornati in cella.

Quello che più colpisce Massimo Giletti — che incassa ovviamente una solidarietà bipartisan — è che nessuno lo abbia avvisato prima: «Sono venuto a conoscenza di quel dialogo leggendo Repubblica». Possibile? Possibile che nessuno l’abbia informata prima? «Lo ritengo grave. Quelli degli agenti del Gom sono ascolti che risalgono a maggio, ora siamo a luglio: non mi pare proprio normale che io non ne abbia saputo nulla. In questa storia quello che pesa è per l’ennesima volta il silenzio delle istituzioni competenti. Mi è sempre rimasta impressa una frase della moglie di Totò Riina: alla fine scoprirete che i peggiori non siamo noi».

 

 

(Nella foto Massimo Giletti)