Pubblicato il 14/07/2020, 18:01 | Scritto da La Redazione
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Diritto d’autore: finisce il monopolio Siae

Diritto d’autore: finisce il monopolio Siae
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: la Corte Costituzionale ha affermato che il Decreto Legge, che di fatto ha eliminato il monopolio di Siae per la gestione dei diritti d’autore, è legittimo.

Diritto d’autore, legittimo il dl per superare il monopolio Siae

ItaliaOggi, pagina 30, di Francesco Cerisano.

È stato legittimo l’utilizzo dello strumento del decreto legge per eliminare il monopolio della Siae nella gestione collettiva del diritto d’autore. Lo ha affermato la Corte Costituzionale nella sentenza n. 149/2020, depositata ieri in cancelleria, con cui è stata dichiarata non fondata la questione di legittimità sollevata dal Tar del Lazio per violazione dell’articolo 77, secondo comma, della Costituzione (carenza dei presupposti di necessità e urgenza). Per la Consulta il ricorso alla decretazione d’urgenza per disciplinare l’intermediazione del diritto d’autore anche in favore di organismi di gestione collettiva diversi dalla Siae era sorretto da adeguate ragioni di necessità e urgenza.

La Corte è stata chiamata a pronunciarsi sulla legittimità costituzionale dell’articolo 19, comma 1, del decreto legge n. 148 del 2017, convertito, con modificazioni, nella legge n. 172 del 2019. Nella sentenza, redatta dal giudice Giuliano Amato, la Consulta ha chiarito che con la disposizione censurata il governo ha inteso eliminare il monopolio della Siae nell’attività d’intermediazione dei diritti d’autore.

Monopolio accertato

Monopolio che era stato confermato dal digs n.35/2017 (attuativo della direttiva Barnier) con una previsione che aveva subito suscitato perplessità rispetto ai principi previsti dalla stessa direttiva comunitaria. Di qui il rischio di una procedura di infrazione che il governo ha evitato con l’approvazione dell’art. 19, comma 1, del d.l. n. 148 del 2017. «Se è vero che non è stata aperta una procedura d’infrazione per censurare espressamente l’inesatto recepimento della direttiva Barnier da parte del digs. 35/2017», hanno osservato i giudici delle leggi, «ciò appare motivato anche dal fatto che ai dubbi sollevati dalle istituzioni europee mentre era in corso il tardivo recepimento della stessa direttiva ha fatto seguito una rapida modifica del decreto legislativo. La qual cosa ha evitato un’ulteriore procedura d’infrazione, essendo stati già manifestati e affrontati i potenziali profili di contrasto tra la normativa italiana e il diritto europeo».

 

(Nell’immagine il logo Siae)