Pubblicato il 03/07/2020, 17:32 | Scritto da La Redazione

La pubblicità giù del 17% nel 2020

Upa, nel 2020 pubblicità a -17%

ItaliaOggi, pagina 23, di Claudio Plazzotta.

Il tracollo del mercato pubblicitario di marzo e aprile in Italia aveva aperto scenari apocalittici. Ma, alla fin fine, anche il pur sempre drammatico -17% previsto da Upa per fine anno rispetto al 2019 non sembra poi così disastroso. Poteva andare peggio, insomma, e come sottolinea Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’associazione che raggruppa i principali investitori in pubblicità, «gli effetti dell’emergenza sanitaria hanno inciso pesantemente nei due mesi del lockdown, mentre già da maggio assistiamo a una progressiva ripresa che dovrebbe portare a una chiusura d’anno tutto sommato meno negativa delle attese».

Il -17% stimato da Upa per il mercato dell’advertising in Italia si va confrontare con il -18% di raccolta pubblicitaria 2020 rispetto al 2019 previsto dal Politecnico di Milano, e con la forbice -17/-20% stimata da Group M. Insomma, ballano 1,5 miliardi di euro di cui gli editori attivi in Italia dovranno fare a meno per quest’anno.

Le stime sul secondo semestre

Le stime di Upa, come quelle degli altri soggetti, sembrerebbero anche fin troppo ottimistiche secondo molti analisti. Infatti, in genere, il trend degli investimenti pubblicitari ricalca abbastanza da vicino quello dei consumi. E su questo fronte le cose in Italia vanno maluccio: in maggio i consumi sono scesi del 29,4%, dopo il drammatico -47% di aprile. E pure giugno arranca parecchio.

Che poi maggio possa rappresentare un mese di svolta è tutto da . Lo sta vedere. Mario Volanti, editore di Radio Italia, in una recente intervista a ItaliaOggi, spiegava infatti: «Adesso c’è un giugno in ripresa sul fronte delle inserzioni, ma maggio sarà ancora in contrazione nell’ordine del 65-75%. Lo stupore è stato passare dal +20% di febbraio al -50% di marzo e addirittura al -80% di aprile».