Rai: finalmente finisce il ricatto dei manager
Fabrizio Salini mette il tetto del 30% ai manager
Il Consiglio d’amministrazione Rai di ieri è stato per molti versi davvero epocale. Non tanto per il taglio ad alcuni stipendi, che in periodi di crisi ed emergenza come questi sono necessari, ma per le nuove linee guida sui contratti. L’Amministratore delegato Fabrizio Salini ha proposto una nuova policy aziendale creata su indicazioni dell’AgCom e della Commissione di Vigilanza, arrivate già un anno fa. Sostanzialmente da settembre un agente non potrà superare il tetto del 30% di artisti rappresentati nel cast di un unico show.
Sembra una cosa da poco, ma questo libera finalmente la tv di Stato dal ricatto di alcuni manager che dettavano legge nelle produzioni: «Vuoi la mia star per il tuo programma? Allora contemporaneamente devi prendere anche altri 5 talent della mia scuderia». Più o meno era questo il tenore delle trattative tra management e risorse artistiche di viale Mazzini.
La concorrenza leale
Di fatto si applicheranno regole basilari della concorrenza, del mercato libero, quelle che impediscono posizioni dominanti o concentrazioni di potere. Regole che si attuano in ogni ambito per rendere il “gioco” equo e accessibile a tutti.
Il manager deve essere un tramite tra l’artista e il committente, deve spuntare il cachet migliore per il suo assistito, niente di più, invece negli ultimi decenni in Rai c’è stata la grande abbuffata di due o tre agenzie che hanno bloccato la libera concorrenza e l’accesso ad altri player. Da ieri, quindi, la Rai rischia di essere migliore.
(Nella foto la sede Rai di viale Mazzini)