Pubblicato il 29/05/2020, 11:31 | Scritto da La Redazione
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Costanzo spietato: “La Tv? La guardano solo vecchi sfondadivano”

Maurizio Costanzo: «La Tv piace solo ai vecchi»

Libero, pagina 21, di Gianluca Veneziani.

Di quella storia è stato un indiscusso artefice e protagonista. Ora ne è diventato anche narratore. Maurizio Costanzo domani tornerà in tv con il programma Rai, storie di un’italiana (Rai2, ore 14.50): terza puntata di otto appuntamenti, condotti insieme a Umberto Broccoli, che consentono un viaggio nel passato del piccolo schermo, tra personaggi, aneddoti, chicche poco conosciute e pagine memorabili.

Costanzo, Il programma è più un omaggio nostalgico o un esempio su come fare buona tv?

«È un modo di dimostrare quanto la tv, negli anni in cui c’era solo la Rai, sia stata una buona compagna di strada e sia servita per imparare. Prima della tv un veneto e un calabrese non si sarebbero capiti. La tv ha dato loro la lingua».

La televisione italiana, nata nel 1954, è da poco diventata un’over 65. E in buona salute o un po’ malandata?

«È in salute, ma ormai la vedono solo gli sfonda-divani, le tante coppie in pensione, dai 50 anni in su. In particolare sono donne, over 65 e laureate. Non è vero che i giovani guardano la tv… non la vedono manco morti! E chi dice di fare una tv per giovani o è un mentecatto o è un mentitore».

Nel programma lei celebra tanti giganti: Bongiorno, Gassman, Tognazzi, Vianello. Chi di loro era l’animale televisivo per eccellenza?

«Credo che i giganti tra i giganti fossero i registi di quegli anni. Penso ad Antonello Falqui o Enzo Trapani, ma anche a Eros Smacchi e Vito Molinari. Il successo del varietà si deve a Falqui: ebbe l’intuizione di attingere al cabaret per fare la tv. Oggi che non ci sono più cabaret, un ragazzo che voglia fare intrattenimento dove va? L’ultimo grandissimo intrattenitore è Fiorello, che debuttò con me a Buona Domenica».

Si può dire che senza Costanzo la tv italiana sarebbe stata peggiore?

«Be’, se la tv che fai viene vista da molti tuoi connazionali, escludo che siano un branco di imbecilli. Ho sempre detestato l’atteggiamento snob di chi non guarda la tv, disprezzandola. D’altronde, gli stessi intellettuali che la snobbavano poi mi pregavano di poter comparire nei miei programmi».

Lei ha inventato il talk show con Bontà loro. I talk di oggi le piacciono, la annoiano o le fanno tristezza?

«Li guardo. Mi piacciono Del Debbio, Giordano e Floris. Giordano è innovativo nella costruzione, anche se grida troppo. Una molto brava è Lilli Gruber e mi piaceva molto anche il Massimo Giannini conduttore. In generale penso che nei talk show si debba evitare la rissa. Se nasce nasce, ma bisognerebbe vietare di aizzarla».

 

(Nella foto Maurizio Costanzo)