Pubblicato il 20/05/2020, 19:01 | Scritto da La Redazione
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Caterina Balivo, una mamma per amica

Caterina Balivo: “Tornare in diretta è stato emozionante”

Il Tempo, pagina 21, di Massimiliano Vitelli.

Come è stato tornare a lavoro?

«Devo dire che mi sono emozionata nel rivedere i colleghi, i compagni di “viaggio”. Ci eravamo lasciati all’improvviso, ora siamo di nuovo qui, anche se con qualche difficoltà».

Quali?

«La mancanza del pubblico si sente molto. E un po’ come per i calciatori giocare le partite senza i tifosi allo stadio. E poi ci sono delle nuove disposizioni alle quali siamo davvero attentissimi. Ci teniamo tutti a debita distanza di sicurezza, anche quando ci spostiamo all’interno dello studio durante la trasmissione. All’inizio non è stato facilissimo, ora va meglio».

Lo spazio per qualche risata è rimasto?

«Certo. Un giorno mi sono inventata una sorta di “distanziometro”. Un cerchio simile ad un hula-hoop!»

Avevi capito fin dall’inizio che il Covid-19 sarebbe stato così devastante?

«Sinceramente no, mentre mio marito (il dirigente d’azienda e scrittore Guido Maria Brera, ndr) era apparso fin da subito molto preoccupato. Ricordo che il 21 febbraio ho preso un areo insieme a mio figlio e lui ha insistito affinché indossassimo entrambi le mascherine. Mi sembrava un’esagerazione, ora lo ringrazio».

Come è andato il lockdown?

«Un mezzo incubo! Due mesi chiusi in casa sono lunghissimi. Io uscivo solo per fare la spesa in due negozi sotto casa, riscoprendo il piacere delle botteghe. Ho dovuto installare il wi-fi per far seguire ai miei figli le lezioni scolastiche on-line, ma devo dire che non sono un grande successo. I collegamenti saltano, le immagini si bloccano… che fatica! Ho dovuto comprare anche una stampante peri compiti, ma ho dimenticato la carta…»

Per i bambini non è stato un periodo facile.

«Si, è vero. Io non ho ceduto all’acquisto di Playstation e Nintendo. In compenso siamo diventati degli ottimi clienti per chi vende palloni sul web. Non so più nemmeno quanti ne abbiamo presi, giocando sul terrazzo spesso finivano giù e non sempre li abbiamo ritrovati. Approfitto di questa intervista per ringraziare pubblicamente mia sorella Sara. Lei è architetto e vive a Milano, ma il suo impegno “a distanza” con i miei figli è stato eccezionale».

 

(Nella foto Caterina Balivo)