Pubblicato il 20/05/2020, 14:04 | Scritto da La Redazione
Argomenti:

Qui Sky, la pacchia è finita

Qui Sky, la pacchia è finita
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: la scure della nuova proprietà Comcast sta arrivando dappertutto. E il modello di business è sul punto di cambiare radicalmente. Tanto che il calcio…

Sky e calcio: così finisce un’epoca tra debutto nella telefonia e tagli

Il Fatto Quotidiano, pagina 16, di Carlo Tecce.

Qui la faccenda è più grave e più seria, riferiscono varie fonti al Fatto: Sky non ha intenzione – e le risorse autorizzate dalla proprietà americana Comcast sono ridotte – di sborsare ancora 789 milioni di euro per la prossima stagione o cifre simili in futuro e permettere al calcio di sopravvivere. Il calcio, cioè la Lega Calcio, sa che lontano da Sky non sopravvive se non è capace di spendere un’idea, se non proprio un fiorino. In questo momento di tensione e di finzione, tra lettere dei legali, richieste di sconti (la tv ne vuole 120/140 milioni all’anno), probabili contenziosi in tribunale, bozze di decreti ingiuntivi, la coppia sta discutendo la separazione e stabilendo gli alimenti.

Il contratto siglato per il triennio 2018/21 non contempla deroghe: se il calcio ripartirà in giugno, Sky farà il bonifico. Poi toccherà a luglio, anticipo per la prossima stagione. E in autunno sarà già tempo di asta per il 2021/24. Claudio Lotito e colleghi non si rassegnano alla pandemia e pretendono almeno un miliardo a campionato, più gli introiti dall’estero (Img garantisce 367 milioni). Sky contribuisce con 789 milioni, altri 1931i hanno messi quei generosi di Dazn. Comcast potrebbe non avallare un esborso superiore al mezzo miliardo. Allora il canale di Lega, che l’altro ieri appariva un insulto a Sky perché non prevede l’esclusiva, domani potrebbe accontentare tutti e lasciare il rischio dell’impresa a uno solo: la Lega medesima. La trattativa sullo sconto non è altro che il prologo alla trattativa per i diritti tv per il 2021/2024. Il virus non ha alterato l’equilibrio tra Sky Italia e Serie A, ma ha accelerato un processo che di soppiatto si è innescato due anni fa. Quando gli americani di Comcast hanno strappato il gioiellino Sky Europa a Rupert Murdoch e figli per33 miliardi di euro e li hanno liquidati con altri 13,5 miliardi.

La telefonia

Comcast ha inondato gli Stati Uniti di telefonia fissa e tv via cavo. Questo era il mestiere agli esordi. La dinastia dei Roberts è nata con la cornetta, poi ha allargato gli affari, persino ai parchi giochi: NBC Universal, Universal Pictures, Dreamworks Animation. I Roberts hanno comprato Sky per la dote di 24 milioni di utenti europei, di cui 5,2 italiani. Volevano esportare un modello, il più classico degli integrati: Internet a casa con la banda larga (anche mobile, in Uk già funziona), una televisione a pagamento in stile Netflix con contenuti pregiati di sport e canali gratuiti come Tv8 per ammassare pubblicità.

Con un po’ di ritardo, il modello sta per debuttare in Italia (il Fatto ne parlò a ottobre 2018). Da luglio il gruppo proporrà agli italiani l’attivazione di Internet a casa. Quanto al nome, scarso apporto di fantasia e ballottaggio tra “Sky fibra” e “Sky wi-fi”.

 

(Nella foto il logo di Sky)