Pubblicato il 19/05/2020, 11:34 | Scritto da La Redazione
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Ma la serie A si gioca o non si gioca? Nell’attesa, si litiga

Fumata nera sui diritti tv della Serie A

Il Sole 24 Ore, pagina 17, di Andrea Biondi e Carlo Festa.

Incontro definito «interlocutorio», con le parti che «si rivedranno». E intanto «si va avanti» per cercare di trovare una soluzione al nodo gordiano della trattativa fra Lega Serie A da una parte e Sky, Dazn e Img – vale a dire i licenziatari dei diritti Tv in Italia e all’estero per il 2018-21- dall’altra, con l’ultima rata da complessivi 233 milioni che ancora manca all’appello. Questo il risultato che trapela dalla giornata di incontri (video) fra le parti, con bocche cucite e atmosfera da corsa contro il tempo, prima di lasciare la parola a carte bollate che, comunque, non sono da escludere neanche al momento, visto che sono i club a doversi muovere con le eventuali ingiunzioni di pagamento.

Nell’interlocuzione fra Lega Serie A e operatori, l’impressione, comunque, è che ognuno rimanga sulle proprie posizioni. I club giorni fa hanno testualmente messo nero su bianco, al termine di un’assemblea, che «la Lega Serie A ribadisce, nel rapporto con i licenziatari dei diritti audiovisivi 2018-2021, la necessità del rispetto delle scadenze di pagamento previste dai contratti, per mantenere con gli stessi un rapporto costruttivo».

Le richieste delle tv

E la situazione da qui non si sarebbe mossa, pura fronte delle richieste da parte di Sky, Dazn e Img. Sky avrebbe chiesto alla Lega Serie A una riduzione fra il 15 e il 18%, pari a un minimo di 120 milioni se si riprende il campionato e 255 se non si riprende, giudicata irricevibile dai dub. Dazn, la piattaforma di Perform, ha avanzato una proposta di dilazione e Img ha chiesto di posticipare i pagamenti a luglio 2020. Gli incontri di ieri non hanno sortito effetti risolutivi, dunque, pur non chiudendo definitivamente la porta a possibili incontri di interessi.

Di certo il calcio ora non è sugli schermi (e questa è chiaramente l’argomentazione utilizzata dai licenziatari che hanno dovuto affrontare questo periodo senza il loro prodotto core) e il momento per la Serie A delicatissimo, con la Figc che ieri ha dovuto comunicare la proroga della sospensione dell’attività sportiva fino al 14 giugno, sulla base del Dpcm del 17 maggio, «nelle more di ogni ulteriore e auspicabile decisione della autorità competenti».