Pubblicato il 15/05/2020, 15:04 | Scritto da La Redazione

Claudio Cecchetto fa gli auguri al suo “ragazzo” Fiorello

Claudio Cecchetto: «Caro Fiorello, a 60 anni non vorrai mica ritirarti? La pensione non fa per te»

Il Giornale, pagina 25, di Laura Rio.

Cecchetto, cosa augura al suo «ragazzo»?

«Spero smentisca una delle ultime cose che ha detto: ritirarsi e andare in pensione dopo il prossimo Sanremo (ancora con Amadeus). Lui non può lasciare, deve continuare a regalare allegria alle gente…».

Che è la sua più grande qualità…

«Si, la sua mission è sempre stata cercare di rendere felici le persone, di mandarle a casa contente dopo averlo visto. Vive dell’entusiasmo degli altri».

Ed è il motivo per cui lo ingaggiò a Radio Deejay…

«L’avevo incontrato nell’82 in un villaggio vacanze a Brucoli, in Sicilia, dove faceva l’animatore, mi rimase impresso per quanto era divertente. Mi tenne compagnia per tre giorni mentre registravo una sigla del Telegattone. Anni dopo, nell’89, venne in visita da noi in radio, accompagnato da Bernardo Cherubini, fratello di Jovanotti, ma non cercava lavoro, gli avevano detto che giravano tante belle ragazze…».

E invece.

«Mi ricordai di lui. Andammo a mangiare insieme, era spigliato, brillante. Dopo due minuti che eravamo nel locale già cantava con la band che stava suonando. Gli proposi di restare con noi. Lui era titubante perché non aveva un posto dove dormire a Milano, gli misi a disposizione una casa. Dovevo però trovare qualcosa di adatto a lui che non era un deejay».

E l’idea le venne con il disco Veramente falso….

«Lui saliva le scale della radio cantando, perché gli piaceva sentire l’eco. Allora ho pensato di sfruttare le sue doti, realizzando una compilation con le cover dei più grandi cantanti italiani… era un taroccamento, come si faceva allora, ma dichiarato. È stato un successo tanto che poi abbiamo fatto anche Nuovamente falso».

Lo conosce da tre decenni, è cambiato?

«No. Non molto. È la stessa persona che ho incontrato da giovane, semmai un po’ più esperta, più consapevole delle sue capacità. Un tempo era sì un’esplosione di energia, come ora, ma non sapeva quale fosse il suo talento. Adesso vedo che sa come comportarsi ed è anche buon manager di se stesso».

Invece da giovane era incontenibile…

«Aveva bisogno di essere seguito, di indicazioni per realizzare i suoi sogni. Era molto irruente, si buttava di prepotenza nelle situazioni. Gli dicevo: entra delicatamente nella vita delle persone e vedrai che poi ti capiscono. Se vai a un matrimonio e fai lo show, rubi la scena agli sposi».

 

(Nella foto Claudio Cecchetto)