Pubblicato il 12/05/2020, 14:02 | Scritto da La Redazione

Aldo Grasso: Fazio? Un fratacchione

La tv di Fazio, clessidra sociale che viene di continuo capovolta

Corriere della Sera, pagina 47, di Aldo Grasso.

A volte basta una battuta felice per sbaragliare una faticaccia di analisi. II governatore Vincenzo De Luca (iscritto d’ufficio al Circolo Pickwick) ha definito Fabio Fazio «fratacchione». C’è da aggiungere altro? Un osservatore di costumi potrebbe scrivere che la tv di Fazio è prigioniera del perbenismo culturale, quel tarlo che ha trasformato la «cultura» in melensaggine e che consiste nel promuovere il già noto, il già celebre, «i volti più amati della tv».

Se a fine anno qualcuno facesse l’elenco dei dischi, dei film, dei libri, delle iniziative «culturali» presentati da Fazio ne verrebbe fuori la mappa ideale del ceto medio riflessivo, dei democrat, di quella sinistra sentimentaloide che ha trasformato la Storia in patetismo («buoni» fuori ma «spietati» dentro, diceva quel tale). È vero, ma è un’osservazione quasi banale. Fratacchione è meglio. Un critico potrebbe scrivere che la tv di Fazio si fonda sulla ripetitività, sul linguaggio ridondante e «corretto», sul senso di appartenenza.

 

(Nella foto Fabio Fazio)