Pubblicato il 07/05/2020, 18:02 | Scritto da La Redazione

Scusi Giovanni Scifoni, che cosa ci fa lei nella jungla?

Giovanni Scifoni: “Nella mia Jungla si può ridere su tutto. Sul virus e sui santi”

il Giornale, pagina 26, di Laura Rio.

Giovanni Scifoni, momento ideale per sbarcare su RaiPlay per lei che racconta le follie familiari da anni…

«Infatti sono molto contento di questo progetto nel luogo in questo momento più bello e innovativo della tv. Continuerò con lo stesso schema che uso sui social: con la credenza anni ’50 alle spalle mi pongo le grandi domande che ci attanagliano, che ci creano ansia, per esempio quanta voglia abbiamo di uscire adesso che possiamo, e forse non è tanta. Nel prossimo episodio, in occasione della festa della famiglia, il 15 maggio, affronto la questione di dove mettere i figli ora che i genitori devono tomare al lavora».

II suo segreto è scherzare senza offendere e infilare, dopo i sorrisi, uno spunto di riflessione.

«Esatto. Bisogna ridere di ciò che abbiamo caro perché serve a scardinare le nostre paure. Io cerco di scovare la stupidaggine, la scemenza per introdurre un certo argomento, anche difficile come per esempio la Pasqua, in modo da arrivare a essere compreso da chiunque, anche da un aborigeno australiano. La risata è fondamentale per immedesimarsi, per mettere le mani nel fango, per arrivare al paradosso. E poi a quel punto arriva il pensiero in cui credo».

E per farlo coinvolge tutta la famiglia, soprattutto i suoi figli: Tommaso (13 anni), Cecilia (11) e Marco (6). Sono così terribili come nei filmati?

«Abbastanza. Ma io non racconto esattamente quel che succede in casa mia, anche se ovviamente prendo molti spunti. Non metto in mostra i miei figli come fanno, ad esempio, i Ferragnez, senza alcuna critica nei loro confronti. Loro tre sono praticamente degli attori, dei personaggi, li proteggo dall’esposizione attraverso un gioco autoriale, un filtro artistico. Le sceneggiature le scriviamo insieme: se ne ridono loro, sono sicuro che ne rideranno anche gli altri bambini».

Ma lei come padre è un disastro come si racconta negli episodi?

«Diciamo che sono un padre molto bravo a gestire le emergenze… quando c’è una crisi intervengo.. eh lo so, dicono tutti così. Infatti il mio piccolo mi ha fatto fare una figuraccia raccontando l’altro giorno in diretta con il programma della Balivo che sono come un morto, perché mi chiudo tutto il giorno nello studio».

 

(Nella foto Giovanni Scifoni)