Pubblicato il 22/04/2020, 11:31 | Scritto da La Redazione
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I furbetti della serie A vogliono far fessi Sky e DAZN

I furbetti della serie A vogliono far fessi Sky e DAZN
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: ufficialmente i club sono compatti nel voler far ripartire il campionato. In realtà lasciano al Governo la responsabilità di fermarlo definitivamente. Per incassare dalle pay-tv anche l’ultima tranche da 140 milioni.

Niente sconti La Serie A unita contro Sky e Dazn

la Repubblica, pagina 36, di Matteo Pinci e Franco Vanni

L’ultima partita della Serie A è un braccio di ferro: da una parte le venti società, dall’altra le televisioni, Sky in testa. Con il rischio latente di un contenzioso legale. La questione ruota tutta intorno a 156 milioni: i soldi dell’ultima rata della stagione che Sky non ha ancora pagato e che i club al contrario pretendono. Tra i presidenti c’era anche chi ventilava azioni immediate per incassarla.

“Decida il governo” La Lega di A è unita nel voler continuare a giocare. E non perché i “ribelli” – su tutti Cellino e Cairo – abbiano cambiato idea. Ma perché se a staccare la spina del campionato fosse il vertice del calcio si configurerebbe un’ inadempienza contrattuale che permetterebbe alle tv di non versare la quota restante. Sarebbe il default del sistema, visto che tutte le società hanno iscritto nelle previsioni di bilancio quella cifra e molte l’hanno addirittura già spesa. Al contrario, il contratto in essere garantisce i pagamenti delle ri se il campionato si interrompe per cause di forza maggiore (secondo parere dello studio Alpa). Per questo i club chiedono che a decidere sia il governo.

Sky, due scenari davanti Sky di contro ha inviato una lettera per quantificare i danni subiti non potendo trasmettere le partite e gettato le basi per una trattativa. Se le partite ricominceranno l’emittente è pronta a saldare per intero quel che resta dei diritti di questa stagione (i 156 milioni, appunto) per evitare di mandare gambe all’aria le società più indebitate. Ma chiede in cambio perla stagione 2020/21 uno sconto fra il 15 e il 18 percento (circa 140 milioni), in ragione del fatto che, in caso di ripresa, il calendario sarebbe molto compresso e poco attraente per gli investitori pubblicitari.

Che succede se non si gioca Nella lettera è configurato anche l’altro scenario: tornando a giocare, i danni per l’emittente sarebbero di 100/120 milioni, mentre con lo stop definitivo del campionato salirebbero a 250/300. E in questo caso Sky (come Dazn) non sarebbe in grado di versare la tranche di maggio e quella di luglio, con mancati trasferimenti complessivi per 250 milioni.