Pubblicato il 21/04/2020, 14:01 | Scritto da La Redazione

Come ti faccio a pezzi Massimo Giletti

Non è l’arena, è un circo

Il Foglio, pagina 3.

(…) Ciò che non si dovrebbe fare in generale – e in particolare in una fase come questa -è dare un microfono e una telecamera a personaggi screditati o non esperti dell’argomento scientifico di cui si parla e per di più portatori di tesi o idee “alternative”. E non vale neppure il vecchio trucchetto di mettere a dibattere chi dice che la terra è piatta con chi dice che è sferica, perché è semplicemente un modo più ipocrita di creare confusione.

Esempi ripetuti di questo modello di disinformazione li abbiamo visti nella trasmissione popolar-populista di Massimo Giletti, che durante l’emergenza coronavirus, ha chiamato a parlare un personaggio come Adriano Panzironi, che vende in maniera truffaldina pseudocure ed elisir di lunga vita. Poi ha messo su una lotta nel fango tra Vittorio Sgarbi e un virologo. Poi ha fatto sproloquiare un dj antivaccinista e complottista come Red Ronnie che arriva a sostenere che il governo ha nascosto la pandemia scrivendolo nella Gazzetta Ufficiale, una tesi talmente assurda che ha fatto sobbalzare persino Luca Telese. Poi è stata la volta di un tizio che ha messo un video sui social sostenendo di aver trovato in Giappone il farmaco anti Covid che le istituzioni ci nascondono (persino la casa farmaceutica ha smentito). Infine è stata la volta di Giulio Tarro, un punto di riferimento degli antivaccinisti, presentato in maniera fasulla come “candidato al Nobel”, che sostiene che in estate saremo immunizzati. Una responsabilità ce l’hanno i media e anche gli editori. E’ inspiegabile che una tv come La7, che fa dell’informazione un punto di eccellenza, mandi in onda uno spettacolo del genere. Non è l’arena, così è un circo.

 

(Nella foto Massimo Giletti)