Pubblicato il 20/04/2020, 19:02 | Scritto da La Redazione

Ecco a voi la prima superstar dello streaming TV

Ecco a voi la prima superstar dello streaming TV
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: Shira Haas, 25 anni, israeliana, un metro e 52 centimetri di bravura esplosiva, è la protagonista di “Unorthodox”, la miniserie Netflix che sta avendo un enorme successo in tutto il mondo. Ora Hollywood vuole…rapirla.

Shira Haas, è nata una stella La prima in epoca di streaming

La Stampa, pagina 20.

La prima stella internazionale dello streaming, del cinema in sala sperando che sopravviva, della tv o di quello che mai arriverà dopo la pandemia si chiama Shira Haas, sta per compiere 25 anni ed è israeliana. Unorthodox, la miniserie di cui è protagonista totale, la macchina da presa incollata senza interruzione sui delicati lineamenti che compongono un perfetto materiale da primo piano, è in questo momento quarta nella lista delle più viste su Netflix: racconta la storia di Esty, che fugge dai Satmar, una stretta comunità hassidica di Brooklyn, per trovare la propria strada a Berlino. Gli spettatori che di Shira hanno subito voluto un’altra dose massiccia sono ormai dipendenti da Shtisel, la serie per ora in due stagioni (sempre Netflix) che in Israele ha raccolto tutti i premi possibili e che, molto a sorpresa, ha appassionato il pubblico di tutto il mondo alla vita familiare degli ebrei haredi in un quartiere di Gerusalemme. In attesa dell’uscita, quando si potrà, del film Asia, e della terza stagione di Shtisel, anche quella bloccata in fase di lavo- razione, ecco le informazioni per conoscerla e amarla ancora di più. Quella faccia, quegli occhi, quel corpo.

Shira è un metro e 52 di puro talento. Cammina in un modo particolare, evidenziato dalle scarpe senza tacchi che indossa, secondo i dettami chassidici, sempre in Shtisel e spesso in Unorthodox: con le punte dei piedi in fuori, e con grande decisione. Canta benissimo e lo dimostra verso la fine di Unorthodox. Ha spalle strette, torace da passero, occhi grandi e capacissimi di riempirsi di lacrime nelle scene madri. Non nella vita reale, dove dice di non commuoversi mai, soprattutto da spettatrice: «Mi è successo però per il film polacco Cold War, un capolavoro». Nella medesima intervista al New York Times, ha fatto sapere di apprezzare Nina Simone, i mandala, i libri di Stefan Zweig, la cantante israeliana Chava Alberstein. Nei Soprano, il personaggio di Carmela: che aspiri a ruoli forti non è parso inaspettato. Hanno già cominciato a paragonarla a Natalie Portman (che l’ha diretta in Sognare è vivere) e a ScarlettJohansson. La sensazione è che somigli soltanto a sé stessa.

 

(Nella foto Shira Haas)