Pubblicato il 15/04/2020, 14:03 | Scritto da La Redazione
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Rocco e i suoi fardelli. A cominciare da Chicco

La Vigilanza Rai convoca Casalino E ora Pd e Italia viva lo mollano

La Verità, pagina 7, di Giorgio Gandola.

Obiettivo Casalino

L’ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza Rai ha deciso in videoconferenza di approfondire la crisi del venerdì santo cominciata con le fake news di Giuseppe Conte a reti unificate e proseguita con il tentativo del Movimento 5 stelle di trasformare «il diritto di replica all’opposizione», chiesto dal presidente Alberto Barachini, in una colpa dasanzionare. La prossima settimana la commissione sentirà il presidente Marcello Foa e l’ad Fabrizio Salini per avere un quadro più completo degli accadimenti. Ma il vero obiettivo è il portavoce, addetto stampa e spin doctor del premier, Rocco Casalino, invitato per un’audizione che ha lo scopo di «fare luce sui rapporti che intercorrono tra la Rai e l’ufficio stampa di Palazzo Chigi».

«La Rai non è la piattaforma Rousseau dove si possono raccontare le barzellette agli amici degli amici». È il punto fermo del centrodestra dopo l’ultimo, eclatante caso, e dopo le accuse mosse da una nota di Palazzo Chigi ai direttori dei tg che avevano dato a Matteo Salvini e Giorgia Meloni in diritto di replica alle sberle di Conte in diretta. I tre capigruppo Giorgio Mulè (Forza Italia), Paolo Tiramani (Lega) e Daniela Santanchè (Fratelli d’Italia) avrebbero voluto la riunione plenaria già domani, ma è probabile che le problematiche organizzative nell’era del coronavirus faranno slittare gli incontri.

Il tema è sintetizzato da una nota di Mulè. «Dopo avere assistito a un atto di vigliaccheria comunicativa senza precedenti da parte del premier Conte, ho chiesto l’audizione del capo dell’ufficio stampa di Palazzo Chigi e dell’ad Fabrizio Salini», scrive il senatore di Forza Italia. «Esprimo tutta la solidarietà ai giornalisti minacciati dalla nota dell’ufficio stampa, che non deve passare in alcun modo inosservata. Si tratta di un ufficio che in teoria dovrebbe occuparsi di diramare comunicati del presidente del Consiglio, e che nella pratica si è appropriato di una specificità politica che non gli appartiene in nessun modo. Proprio per questo è necessario fare luce sui rapporti che intercorrono fra la Rai e l’ufficio stampa di Palazzo Chigi».

Tutto questo avviene nel roboante silenzio del Pd, che non ha alzato un dito in difesa della posizione di Casalino. Anzi, il solitamente bellicoso consigliere di Italia viva, Michele Anzaldi, rincara la dose: «La nota anonima è un’indecente presa in giro. Solo ora a Palazzo Chigi si accorgono del fiasco combinato con una comunicazione istituzionale trasformata in comizio e addirittura attaccano i direttori dei tg?». L’ordine surreale era arrivato dai vertici pentastellati per distogliere l’attenzione dalla conferenza fake di Conte. Un attacco frontale imbarazzante perché Giuseppe Carboni (Tg1) è in quota 5 stelle, Giuseppina Paterniti (Tg3) è storicamente di sinistra e il solo Gennaro Sangiuliano presidia un Tg2 non orientato verso l’appiattimento grillo-dem. I giornalisti avevano semplicemente svolto il loro mestiere, che prevede la possibilità per l’accusato di difendersi. In teoria uno vale uno anche in redazione.

 

(Nella foto Rocco Casalino)