Pubblicato il 08/04/2020, 11:34 | Scritto da La Redazione
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E se il coronavirus avesse salvato la Rai?

E se il coronavirus avesse salvato la Rai?
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: l'intervista dell'A.D. Rai Salini a Il Sole 24 Ore.

“Canali Rai al servizio delle scuole” Calo della pubblicità sui conti 2020

Il Sole 24 Ore, pagina 13, di Andrea Biondi.

La Rai ha avuto una reazione all’emergenza «rapida» e in questo momento ha dimostrato ancora di più «la sua centralità». Fabrizio Salini, amministratore delegato della Rai, rivendica in questa intervista al Sole 24Ore lo sforzo della Tv pubblica in questa delicata fase di emergenza legata al Covid-19. E sull’offerta perle scuole si appresta a giocare il suo asso: una nuova offerta per la didattica adistanza, in accordo con il ministero dell’Istruzione, «con lezioni in diretta perle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado».

Dato per traballante negli ultimi mesi, messo sotto pressione dal cambiamento in corso d’opera della maggioranza di Governo con una Rai che non riesce a scrollarsi di dosso lavicinanza asfissiante della politica, Salini ha davanti a sé un anno abbondante di lavoro prima della scadenza del Cda. L’emergenza coronavirus – che con il Dl Cura Italia non ha portato nelle casse di Viale Mazzini 40 milioni che sono comunque attesi per lo sviluppo del piano industriale – pone nuove sfide alla tv pubblica. Che alla ripresa, dice Salini, si concentrerà nel supporto al settore delle produzioni audiovisive indipendenti: «Soprattutto quelle più piccole».

Ci voleva la crisi legata al coronavirus perché la Rai potesse ambire a essere riconosciuta come “centrale”?

La Rai è ed è sempre stata centrale. Una centralità derivante dall’essere servizio pubblico, dalla responsabilità del rivolgersi al Paese intero. Ma mai come in questo periodo questa centralità, melo lasci dire, la dobbiamo al lavoro di tutte le donne e gli uomini della Rai che in una situazione così drammatica e complessa continuano a garantire non solo il lavoro ordinario, ma anche una grande ricchezza dell’offerta.

C’è chi riconosce che tanto è stato fatto dalla Rai ma anche chi sostiene che in termini di offerta culturale o perle scuole si poteva fare meglio.

La nostra reazione all’emergenza è stata rapida. Abbiamo ampliato gli spazi informativi, assicurando una copertura da servizio pubblico. L’informazione delle testate regionali si sta rivelando ancor più preziosa per la particolarità della situazione. E poi l’offerta per i ragazzi, con contenuti inediti: da “Diario di casa” alla didattica con una programmazione divisa per materie su Rai Scuola, sul canale 146. Altre produzioni stanno partendo, tra cui una dedicata agli studenti che affrontano la Maturità e un programma live per ragazzi, anche questo totalmente nuovo, di 3 ore al giorno, dal lunedì al venerdì. E siamo pronti da subito con una novità.

Quale?

Dalla prossima settimana, in accordo con il ministero dell’Istruzione inizierà un percorso di didattica a distanza con lezioni in diretta per le scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado. Comunque, se parliamo di offerta culturale, in questo periodo l’abbiamo diffusa trai canali di Rai Cultura, come il pomeriggio di Rai Storia, Raia e i siti con l’immenso archivio delle Teche. E ancora i libri, il teatro e la musica di Radio Rai, le opere del Teatro alla Scala.

In questo periodo d si interroga sul peso, anche futuro, dei colossi on demand. Addirittura la commissione Ue si è rivolta a Netflix, Amazon, Youtube per chiedere di non appesantire le reti con l’alta definizione. La Rai dovrà confrontarsi con queste realtà. Ha le carte in regola?

Assolutamente. RaiPlay è una piattaforma che si sta contraddistinguendo. E quello che dal primo giorno dell’emergenza sta facendo per i giovani e ibambini sul fronte dell’e-learning e dell’intrattenimento è di assoluta eccellenza. Gratuitamente e senzabisogno di registrarsi. RaiPlay è un bene prezioso per la Rai: si pensi all’unicità e originalità di proposte come “Viva RaiPlay”, primo showlive su un piattaforma Ott, del prossimo tripdoc di Jovanotti o a quello che è stato “L’Altro Sanremo”, in termini di numeri e innovazione.

 

(Nella foto La sede Rai di Viale Mazzini)