Pubblicato il 31/03/2020, 14:04 | Scritto da La Redazione

Oggi in edicola: la sfida della tv è in streaming

Oggi in edicola: la sfida della tv è in streaming
La nostra rassegna stampa della mattina, con gli estratti degli articoli più interessanti: il nuovo mercato globale dell’audiovisivo è in Rete e i grandi colossi si sono già buttati.

La battaglia delle serie tv

Corriere della sera, pagina 40, di Renato Franco.

La torta vale una cinquantina di miliardi di euro, la sfida è quella di cercare di prendere la fetta più grossa: il mondo dell’intrattenimento on demand è in rapida crescita e in altrettanto veloce mutazione, perché gli attori su questa piattaforma si giocano un pezzo di futuro. A occupare il nostro tempo libero con lo streaming ha cominciato Netflix, ma le nuove opportunità di investimento e di guadagno hanno mosso gli appetiti di colossi diversi: Apple, Amazon, Facebook, Google, Disney.

Con l’eccezione di Disney, il core business di queste multinazionali è concentrato su altri asset (in un certo senso fu così anche per Netflix, nata come attività di noleggio di dvd e videogiochi), ma quando il mercato inizia a essere saturo, è inevitabile guardare altrove e il nuovo eldorado ha il volto dei servizi in streaming. Del resto, come sottolineano diversi analisti «la centralità del video e dei contenuti d’intrattenimento quali motori di sviluppo dell’economia digitale, sia in chiave di infrastrutture attraverso l’aumento del traffico sulla rete (domanda di banda) sia in chiave di contenuti e Servizi (video on demand in primis) è destinata a trasformare radicalmente l’industria audiovisiva».

La mancanza di banda larga in Italia

C’è anche un altro grande fattore di comune condivisione che accomuna i giganti dell’high tech: la penetrazione capillare nel tessuto dei clienti. Basta pensare a quante persone posseggono un device Apple; a quanti hanno un account Google o Facebook; a quanti utilizzano i servizi di consegna di Amazon. La tecnologia poi offre loro un vantaggio impensabile rispetto al passato: se la tv tradizionale aveva bisogno di infrastrutture materiali per trasmettere i suoi contenuti, oggi lo streaming viaggia attraverso la rete «immateriale» di Internet consentendo di arrivare ovunque (al netto del problema – forte in Italia – della banda larga e ultralarga che affligge molti utenti). La sfida dunque è intercettare i gusti di un cliente iper connesso e iper tecnologico che costruisce il suo personale palinsesto digitale con i contenuti, i modi e i tempi che desidera.

 

(Nell’immagine Disney+)