Pubblicato il 24/03/2020, 17:00 | Scritto da Tiziana Leone

Questa sera su Raiuno il film-tv su Alberto Sordi. Molti sedicenni non lo conoscono, sottolinea il regista

Questa sera su Raiuno il film-tv su Alberto Sordi. Molti sedicenni non lo conoscono, sottolinea il regista
Nel centenario della nascita, Rai1 celebra Alberto Sordi con un film tv, in onda martedì 24 marzo in prima serata, interpretato da Edoardo Pesce.

Stasera su Raiuno arriva la fiction Permette? Alberto Sordi, diretta da Luca Manfredi con Edoardo Pesce. 

Dall’espulsione dall’Accademia di recitazione di Milano, al doppiaggio di Oliver Hardy in Stanlio e Ollio, dal varietà in tv al successo con il personaggio di Nando Moriconi, passando per la sua complessa storia amore con Andreina Pagnani più grande di lui di 14 anni.  Nella serie-tv Permette? Alberto Sordi, in onda questa sera su Raiuno, diretta da Luca Manfredi, c’è l’Albertone che pochi conoscono, l’uomo prima che l’attore, la persona oltre il personaggio. A dargli il volto è Edoardo Pesce disposto a misurarsi con una delle interpretazioni più complesse della sua carriera.

L’attore

«Come sacrificio, onestà e passione che ho messo nel fare questo film mi do un otto, come interpretazione sarà il pubblico a giudicare – ammette Pesce  – Il nostro è solo un affettuoso omaggio, senza nessuna pretesa, a un Sordi meno conosciuto e alla storia di un ragazzo che ha sempre voluto fare l’attore. E’ un po’ una storia  universale sul non arrendersi, sulla voglia di arrivare e sul credere in se stessi».

Pesce è molto simile a Sordi, persino nel suo celebre saltello. «Ma il saltello mi è venuto facile – conclude l’attore –  Stando un mese nel personaggio, mi sono affezionato molto, si è creata quasi una magia. È stato bello immaginare questo Sordi privato, ho lavorato di fantasia. Il 15 giugno scorso, il centenario  della sua nascita, sono andato a salutarlo al cimitero, gli ho portato due fiori, uno giallo e l’altro rosso, gli ho chiesto una mano. Brutte figure non ne ho fatte mai. Speriamo che gli piaccia».

Il regista

«Quando un giorno venne pranzo a casa nostra – racconta Luca, figlio di Nino Manfredi – Sordi disse a mia padre che aveva una gran bella famiglia. Mio padre gli chiese perché non si sposava e Alberto rispose: “E che mi metto un’estranea dentro casa?” E’ stato un uomo che ha dedicato la sua vita al lavoro». Luca Manfredi ha conosciuto personalmente Sordi, grande amico del padre, di cui conserva tanti ricordi. E proprio per tenere in vita il ricordo di grandi artisti come lui, dopo aver diretto una serie su suo padre, ha scelto di raccontare anche Sordi. «In un sondaggio alla domanda: “Chi è l’Albertone nazionale?” molti sedicenni hanno risposto: “Uno sciatore, pensando a Tomba o quello che fa i documentari, penso a Angela”. Credo che tutelare la memoria artistica di certi uomini con operazioni come la nostra sia un dovere, anche per raccontare a tutti quanta fatica abbiano fatto per diventare i grandi interpreti che tutti conosciamo. So che un film così è un’incombenza non facile, affrontare questi miti è una sfida enorme, ma il nostro è un affettuoso omaggio che racconta la parte giovanile e forse meno conosciuta della vita di Alberto Sordi».

Gli altri interpreti

Pia Lanciotti interpreta Andreina Pagnani, un grande amore giovanile di Sordi che fece all’epoca scandalo,
perché lei era più grande di 14 anni: «Il tratteggio dei personaggi è stato molto delicato. Andreina era una creatura
profondamente gentile. Una grande attrice e l’amore con Sordi fu un vero e proprio incontro dell’anima», dice. Alberto Paradossi è il giovane Fellini. «Questa è la mia parte più importante, a differenza di Edoardo, e mi è capitato
questo monumento umano. Quando con Pesce ci siamo incontrati sul set siamo detti: »Ma che stamo a fà?!«. Io sono toscano mentre Federico Fellini era riminese. È stato un grande onore». Francesco Foti è Vittorio De Sica, mentre Paola Tiziani Cruciani interpreta «la madre di tutte le madri, quella che ha impedito ad Alberto Sordi di avere una vita sentimentale! Mi sono ispirata a una moltitudine, quella delle madri che sognano segretamente che il figlio non abbandoni mai casa e non si sposi».

Tiziana Leone

(nella foto Edoardo Pesce)