Pubblicato il 06/03/2020, 14:05 | Scritto da La Redazione

Oggi in edicola: Auro Bulbarelli nella trincea di Rai Sport

Registrazioni e tanti addii. La trincea di Auro a Raisport

Il Fatto Quotidiano, pagina 16, di Carlo Tecce.

Io porto la pace, disse Auro Bulbarelli assurto alla direzione di RaiSport, un luogo di perenne intifada. Bulbarelli è appassionato di biliardo, ciclismo e di “mi piace” ai proclami social di Matteo Salvini. Un giorno di ottobre, un membro del comitato di redazione viene registrato a sua insaputa, in orario di lavoro nella palazzina di SaxaRubra, mentre parla, tra le altre cose, di un caporedattore vicino a Bulbarelli. Il direttore, promesso pacificatore, convoca il collega in ufficio, fa partire l’audio che gli hanno recapitato e gli intima di non “insultare le persone” e di non seguitare a utilizzare “quei modi”.

Lo scontro con l’Usigrai

Il giornalista nonché sindacalista, redarguito in una maniera più che insolita, si rivolge all’Usigrai, l’associazione dei cdr dell’intero servizio pubblico. I capi di Usigrai hanno scritto più volte all’azienda e l’azienda non ha mai risposto. Il presidente Marcello Foa, estimatore di Salvini e di Bulbarelli, ha la delega alla struttura – l’internal audit – che può indagare sul comportamento dei dipendenti. Dopo mesi di silenzio, l’Usigrai ha deciso di chiedere l’intervento dei responsabili del codice etico.

Bulbarelli fu nominato il 27 novembre 2018 col vento leghista a favore, c’era la sensazione, cosiderata la simbiosi col “capitano” Salvini, che si potesse soltanto correre più forte. Allora in un impeto di rinnovamento consacrò sei vicedirettori e ordinò un trasloco di una parte di redazione, stessi strumenti, però pittura fresca e spazi nuovi, un vezzo da 260 mila euro che ovviamente fu autorizzato da viale Mazzini. I sei vice si sono ridotti in gran fretta. Alessandra De Stefano, in pochi mesi, ha restituito la supervisione sul ciclismo, da sempre il giardino di casa di Bulbarelli. De Stefano non ha accettato il cambio di strategia sul Giro d’Italia e, soprattutto, la sostituzione dell’opinionista Silvio Martinello con Alessandro Petacchi.

 

(Nella foto Auro Bulbarelli)