Pubblicato il 03/03/2020, 14:05 | Scritto da La Redazione

Oggi in edicola: Vincent Bollorè alle prese con Mediaset e Tim

Mediaset e Tim: la partita su due tavoli di Bollorè

Avvenire, pagina 20, Andrea Giacobino.

Fra una settimana, il prossimo 10 marzo, Mediaset e Tim presenteranno i loro conti relativi al 2019: se il gruppo media controllato dalla Fininvest dei Berlusconi nell’ultimo anno ha perso in borsa oltre il 25%, meglio ha fatto l’ex monopolista pubblico delle telecomunicazioni guidato da Luigi Gubitosi, con un ribasso inferiore al 10%. I due gruppi si trovano ora davanti a snodi importanti, ma, soprattutto, vedono presente in forza nell’azionariato lo stesso soggetto, il gigante francese dell’entertainment Vivendi del finanziere bretone Vincent Bollorè.

E proprio quest’ultimo dovrà risolvere presto i nodi che lo vedono socio dei due gruppi italiani, rispettivamente col 30% circa in Mediaset e col 25% in Tim. Ma mentre nel gruppo di Cologno Monzese il rapporto coi Berlusconi è contraddistinto da una guerra che dura da tre anni e che s’è acuita dopo la mossa della Fininvest di varare la nuova holding olandese MediaForEurope (MfE), in Tim i rapporti di Vivendi con gli altri soci importanti, ma minoritari, il fondo speculativo Elliott e la Cassa Depositi e Prestiti sembrano tornati più distesi dopo gli scontri passati.

La partita con Tim

Tutto merito, in questo caso, del lavoro di Gubitosi per aprire un tavolo con Open Fiber, la Joint venture della banda larga fra Enel, con l’obiettivo di dar vita a quel gigante italiano dell’industria auspicato dal Governo. «L’Italia –ha detto recentemente il ministro del l’economia Roberto Gualtieri – deve accelerare sul fronte dell’innovazione tecnologica, assicurando a cittadini e imprese un’infrastruttura nazionale di comunicazione in banda ultra larga. Il Governo incoraggia un costruttivo confronto tra le parti per delineare le condizioni per integrare le infrastrutture, potenziare e ottimizzare gli investimenti nel rispetto delle regole di mercato e delle migliori pratiche regolatorie e di concorrenza».

 

(Nella foto Vincent Bollorè)