Pubblicato il 06/02/2020, 12:02 | Scritto da Andrea Amato
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Sanremo – Le pagelle: 4 generale a un carrozzone che ormai non rappresenta più l’Italia

La seconda serata del Festival di Sanremo 2020 ha fatto il 55,33% di share

A guardare il Festival di Sanremo verrebbe da dire che l’Italia è un Paese immobile, che preferisce sempre guardare indietro, piuttosto che avanti. La nostra società progredisce e di conseguenza anche la musica ed è così che le case discografiche impongono al Festival una proposta quantomeno attuale. Ma la Tv, che dovrebbe essere lo specchio del Paese reale, non va di pari passo e così, pur di tranquillizzare la quota ultra-anziana dell’audience, ci ritroviamo sul palco del teatro Ariston una sera le statue di cerca raffiguranti Al Bano e Romina, e il giorno dopo quelle dei Ricchi e Poveri in formazione originale, ma in ritardo di soli 40 anni. Che senso ha tutto questo?

Largo ai vecchi

Possibile che oltre a Massimo Ranieri (68 anni) e Zucchero (64 anni) l’ospite più giovane sia Tiziano Ferro (40 anni)? Veramente non si riesce a fare di meglio? Non ci lamentiamo, poi, se veniamo colonizzati da OTT senza tradizioni radicate nel nostro territorio (Netflix, Amazon, ecc…), ma gli under 40 italiani ormai si sentono più rappresentati da quelli che dalla nostra Tv di Stato.

Quindi il voto collettivo al Festival di Sanremo 2020, dopo due serate, è molto insufficiente, e fa niente se ieri Fiorello finalmente si è messo a fare Fiorello, non ha importanza se Piero Pelù ha messo una pietra tombale sulla sua immagine da rocker, non serve a niente criticare la pessima esibizione di Elettra Lamborghini, o acclamare quelle di Tosca e dei Pinguini Tattici Nucleari, quello che chiediamo è solo un po’ più di coraggio nel raccontare un Paese che è andato ben oltre Felicità o Sarà perché ti amo.

 

@AndreaAAmato

 

(Nella foto, da sinistra, Amadeus, Sabrina Salerno, Laura Chimenti ed Emma D’Aquino)