Pubblicato il 23/01/2020, 15:01 | Scritto da La Redazione
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Dario Brunori si racconta stasera a Sky Tg24 in Volevo fare il parcheggiatore

Dario Brunori si racconta stasera a Sky Tg24 in Volevo fare il parcheggiatore
La carriera, la vita privata, i ricordi e, a fare da contrappunto alle parole, la musica. È il ritratto di Dario Brunori nello speciale di Sky TG24.

Nello speciale spazio anche per la leggerezza, tra l’abitudine di riportare le partiture musicali su file excel, retaggio della sua laurea in Economia e le canzoni preferite da cantare sotto la doccia.

Un’intervista “per pianoforte e voce”: la carriera, la vita privata, i ricordi e, a fare da contrappunto alle parole, la musica. È il ritratto di Dario Brunori tracciato da Volevo fare il parcheggiatore – Alla scoperta di Dario Brunori, lo speciale di Sky TG24 dedicato al cantautore calabrese, in arte Brunori Sas, in onda oggi alle 21 su Sky TG24 e anche su Sky Arte sabato  alle 20.30.

Intervistato dal vicedirettore della testata all-news Omar Schillaci, Brunori, seduto a un pianoforte, racconta il suo nuovo disco Cip!, ma anche la sua visione della vita e del lavoro di cantante, gli inizi, l’infanzia, gli aneddoti divertenti. Tra una domanda e l’altra trovano spazio le sue canzoni, i grandi successi e i pezzi del nuovo album eseguiti live in set acustico.

Il racconto di Brunori

Dopo la laurea «ho fatto il parcheggiatore a Siena per un annetto buono, ed è stato un lavoro formativo da tutti i punti di vista» racconta Brunori nell’intervista. «Avevo cominciato a lavorare un po’ come musicista, ho scritto canzoni per i cartoni animati e suonavo con un gruppo in Toscana. Avevo bisogno di soldi, perché non è che queste cose mi dessero grandi possibilità. Ho fatto un po’ di lavoretti, ma con il mio voto di laurea non si lavorava tanto. Ho fatto il parcheggiatore per la grande gioia di mio padre, che intanto in Calabria aveva una ditta di mattoni, la Brunori Sas. Mi immagino cosa avrà pensato: “possibile che preferisca fare questo?”».

Anche il rapporto con la famiglia tra i temi dell’incontro, con Brunori che spiega di aver vissuto in una casa in cui si è sempre riso molto. E, alla domanda se si veda un giorno padre, risponde «sì, alcune volte mi vedo papà. Certi pensieri ti attraversano, via via che vai avanti negli anni. Dico una cosa da papà: una cosa di cui vado fiero è che i bambini degli altri mi trattano come un bambino. I miei nipoti, i figli dei miei musicisti non mi vedono come uno grande, istintivamente vogliono giocare con me perché ci gioco subito con un certo tono. Se i bambini sono attratti da te e ti vedono come un bambino, c’è qualcosa di giusto in come ti poni».

Nel lungo speciale spazio anche per la leggerezza, con l’ironia che da sempre caratterizza Brunori, tra l’abitudine di riportare le partiture musicali su file excel, retaggio della sua laurea in Economia, le battute sul successo e le canzoni preferite da cantare sotto la doccia. «Mi piace cantare canzoni napoletane, anche in napoletano. Oppure canto le mie stesse canzoni, però cambiando il timbro», spiega il cantautore, prima di improvvisare un’esilarante versione de La verità in dialetto.

(Nella foto Brunori e Schillaci)