Pubblicato il 20/01/2020, 17:00 | Scritto da Tiziana Leone

Sanremo: via anche Monica Bellucci. Ma ad Amadeus resta comunque il tris d’assi Ferro, Fiorello e Benigni

Dopo le polemiche di “sessismo” lanciate contro Amadeus e le accuse di istigazione alla violenza contro le donne al rapper Junior Cally, l’addio della Bellucci suona come una scelta dettata dalla bufera mediatica.

Sono ore un po’ così a Viale Mazzini, perché  mentre stanno tutti lì a discutere in riunioni fiume convocate per vari motivi, zac, arriva un’altra mazzata e tocca rivedere l’ordine del giorno. Così mentre il nuovo direttore di Raiuno Stefano Coletta, lui sì al suo vero battesimo di fuoco, incontra tutte le parti in causa di un festival cominciato sotto un’altra direzione, per avere lumi sulla situazione dei contratti e degli ospiti, ecco che si fa largo la questione Junior Cally, inserita tra i punti da discutere dopo che anche il Presidente Rai, Marcello Foa, ha tuonato contro il rapper,  pessimo esempio di quello che non deve ospitare una tv di Stato.

Concetto tra l’altro ribadito in un lungo servizio andato in onda ieri sera al Tg2 delle 20.30, dove hanno trovato spazio anche le rimostranze del leghista Matteo Salvini. D’altronde l’area politica è sempre la stessa. Eppure raramente si era visto un servizio di un telegiornale Rai, che a pochi giorni dal via della manifestazione, fosse così palesemente contrario a un Festival di Sanremo.  A guardarlo, ci si aspettava che spuntasse solo Valerio Staffelli. Questo tanto per rendere l’idea del clima di Viale Mazzini, dove ormai la maschera di Junior Cally è solo un pretesto.

L’addio di Monica Bellucci

Ma comunque mentre a Viale Mazzini si cerca di trovare la quadra intorno al rapper cattivo, che poi a memoria di rapper gentili, per niente sessisti, raffinati nell’eloquio e sofisticati nei testi non è che ce ne siano poi tanti, ecco che arriva la tegola di Monica Bellucci, che attraverso il suo ufficio stampa detta la rinuncia al Sanremo.  Il comunicato recita così: «Il signor Amadeus ed io ci siamo incontrati mesi fa ipotizzando un progetto insieme. Purtroppo, per cause maggiori, non siamo riusciti nel nostro fine. Auguro un bel Festival a lui e al suo team e spero in un’altra possibilità nel futuro». Non so se suona più ironico “il signor Amadeus” o l’augurio di “un bel festival a lui e al suo team”, ma il fatto che la signora Bellucci abbia rinunciato senza un motivo  lascia intendere che il perché c’è ma non si può dire.

Le polemiche

Visto l’andazzo, meglio stare a casa. Il sì c’era, l’accordo era chiuso, poi è arrivato il dietrofront. Così dopo Jovanotti, Salmo e Ultimo, il direttore artistico deve fare a meno anche della Bellucci. Che non sarà questa grandissima perdita per la riuscita del festival, ma è un motivo in più per alimentare la polemica intorno a un Sanremo che comincia ormai a perdere i pezzi.

Vero è che al Sanremo di Amadeus ci sono Fiorello, Tiziano Ferro e Roberto Benigni tre nomi che nessuno dei precedenti direttori artistici aveva mai messo insieme in un solo Festival. Verrebbe da chiedergli perché ha dovuto strafare, quando gli poteva benissimo bastare così.

Tiziana Leone