Pubblicato il 29/12/2019, 17:05 | Scritto da La Redazione
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Oggi in edicola: la Premier League non ha concorrenti

Altro che Brexit, la Premier vola con Amazon tv e Boxing day

Il Sole 24 Ore, pagina 11, di Marco Bellinazzo e Benedetto Giardina.

Il 2019 è stato l’anno d’oro della Premier League e dei club inglesi, che hanno fatto la voce grossa anche in campo internazionale. Un anno che per i club d’Oltremanica si chiude con un giro d’affari di poco inferiore a 6 miliardi tra tv, sponsor e botteghino, ma anche risultati sportivi. È stato infatti l’anno della finale di Champions tutta inglese, disputata a Wembley, ma anche della finale tutta londinese in Europa League, vinta dal Chelsea ai danni dell’Arsenal, ma soprattutto l’anno del Liverpool, che ha chiuso il 2019 da campione del mondo per la prima volta nella propria storia.

La Brexit insomma non fa così paura, nonostante il prevedibile impatto che potrebbe avere sul tesseramento di calciatori comunitari (circa 300 quelli attualmente negli organici delle 20 squadre) e soprattutto dei giovani presenti nelle Academies. Sempre che non si negozi una soluzione specifica per il settore sportivo.

La graduatoria dei ricavi

Nonostante l’anno da zero titoli, è pero il Manchester United il club col fatturato più alto in tutto il calcio inglese: 627 milioni di sterline, pari a poco meno di 735 milioni di euro. Segue a ruota il Manchester City campione d’Inghilterra, con circa 535 milioni di sterline (627,2 milioni di euro al cambio) di ricavi nell’ultimo anno. Tra Citizens e Red Devils, Manchester è la città più ricca dell’intero football mondiale: più di Madrid (tra Real e Atletico il fatturato supera di poco il miliardo di euro) e decisamente più di Milano, con Inter e Milan ancora lontane dalle cifre top del calcio europeo.

In patria sono Liverpool e Chelsea a inseguire i due club di Manchester. I Reds possono contare sugli ultimi risultati sportivi per avvicinarsi alla soglia dei 600 milioni di euro di introiti nel 2019. L’anno precedente hanno chiuso a quota 514 milioni di euro, ma gli oltre 111 milioni ottenuti grazie alla cavalcata in Champions (contro gli 81,3 milioni del 2018) a cui aggiungere i 4,5 milioni a testa tra Supercoppa Europea e Mondiale per club basterebbero da soli a garantire un nuovo record di ricavi. Diversa, la situazione del Chelsea, che nel 2019 ha ritrovato la Champions. La vittoria dell’Europa League avrà pur portato 46,4 milioni nelle casse del Blues, ma sono circa 19 milioni in meno rispetto a quanto ottenuto dalla partecipazione alla massima competizione l’anno prima, quando chiuse con un fatturato di circa 505 milioni.

I diritti tv

Quando si parla di ricavi in Premier League, la fetta più ampia spetta sempre ai diritti televisivi. Nella stagione 2018/19, ai 20 club della massima serie, sono stati distribuiti 2,5 miliardi di sterline, pari a circa 2,9 miliardi di euro. Di questi, un miliardo arriva dai diritti ceduti all’estero, cifra destinata ad aumentare dalla stagione in corso. Dalla stagione 2019/20 fino al 2021/22, infatti, i diritti esteri frutteranno circa 4,9 miliardi di euro. Un balzo in avanti che permetterà alla Premier di “tamponare” la frenata subita nella cessione dei diritti domestici, passati da 5,4 a 5 miliardi di sterline (circa 5,8 miliardi di euro). In questo settore però ha appena debuttato Amazon Prime Video (avendo acquisito i diritti streaming di 20 match fino al 2022) che potrebbe diventare la nuova gallina dalle uova d’oro per il football di Sua Maestà.

 

(Nella foto una partita di Premier League)