Pubblicato il 17/12/2019, 17:00 | Scritto da Tiziana Leone

Alessio Boni: Ambrosoli era un uomo semplice, che mi ha dato una grande lezione di coraggio

La docufiction Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio  riapre un capitolo della nostra storia, rimasto per molti sconosciuto, come il fallimento della Banca Privata Italiana di Michele Sindona

C’è Giulio Andreotti che in una celebre intervista televisiva risponde: «Ambrosoli? Uno che se l’andava cercando». C’è Michele Sidona che a Enzo Biagi racconta: «Prego Dio, ma non ci faccio affari». Ci sono le liste degli iscritti alla loggia massonica P2 e le intercettazioni telefoniche con le minacce di morte, i racconti familiari della moglie Annalori e le immagini dei funerali, a cui presenziarono solo i vertici della Banca d’Italia, nessun politico, nessun rappresentante delle istituzioni.

La docufiction Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio, in onda domani su Raiuno in prima serata, interpretata da Alessio Boni, riapre un capitolo della nostra storia, rimasto per molti sconosciuto, come il fallimento della Banca Privata Italiana di Michele Sindona, su cui l’avvocato Ambrosoli fu chiamato a indagare, in veste di commissario liquidatore, fino a quando non venne ucciso l’11 luglio 1979.

In cinque anni di ricerche, l’uomo  portò alla luce un sistema politico-finanziario corrotto e letale, dimostrando lo stretto legame tra la banca privata e le istituzioni, da cui non rimase estraneo neanche il Vaticano, coinvolto attraverso lo Ior,  la banca della Santa Sede. Intrecciando finzione e realtà, il racconto si concentra sugli anni cruciali della vicenda, attraverso il punto di vista inedito del maresciallo della Guardia di Finanza Silvio Novembre, interpretato da Claudio Castrogiovanni, prima collaboratore di Ambrosoli, poi diventato caro amico. Oltre a quelle dei familiari, nella docu-fiction ci sono anche le testimonianze dell’amico di famiglia Giorgio Balzaretti, dei magistrati Gherardo Colombo e Giuliano Turone, incaricati dei processi a carico di Sindona, dello scrittore Corrado Stajano che con il suo libro Un eroe borghese per primo gli restituì la giusta gloria. «Quando mi hanno proposto questo ruolo, non volevo farlo. Avevo troppi impegni, troppa carne al fuoco per concentrarmi, pensavo che non ce l’avrei mai fatta», ha ammesso Alessio Boni che in questa intervista a TvZoom racconta come poi ha costruito il “suo” Ambrosoli.

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Tiziana Leone

(nella foto Alessio Boni)