Pubblicato il 06/12/2019, 12:35 | Scritto da La Redazione

Oggi in edicola: Cecchi Gori contro Netflix e Scorsese

Vittorio Cecchi Gori: «The Irishman, hanno cancellato il mio nome»

Il Fatto Quotidiano, pagina 14, di Alessandro Ferrucci.

Delitti, complotti, mafia, attori strepitosi, un regista (Scorsese) che è una certezza, gli Oscar come tappa scontata, e ora, all’improvviso, su The Irishman cade un mistero misto a un’accusa: «Mi hanno tolto dai titoli finali, anzi mi hanno sostituito con personaggi che una volta lavoravano con e per me. Ho chiamato il mio avvocato», parola di Vittorio Cecchi Gori.

È perennemente in guerra.

In realtà sono un poveraccio perennemente costretto a difendere i propri diritti.

Che è successo?

Non ci volevo credere.

Sì, a cosa?

Ho visto il film, sono arrivato alla fine, e non solo non ero nei titoli, ma ho trovato un mio ex collaboratore.

In quale veste?

Produttore.

Il suo ruolo.

Con Scorsese anni fa ho firmato un accordo per cinque film, con l’obbligo contrattuale di riconoscermi come producer sia di Silence uscito nel 2016 (è segnato come producer), sia appunto di The Irishman.

E invece?

L’accordo non è stato rispettato. Oggi è partita una diffida nei confronti della società di Scorsese e di Netflix per riparare il danno, inserendomi immediatamente.

Netflix e Scorsese sono informati?

Netflix ci è capitata in mezzo e anche se innocente ha una responsabilità oggettiva, mentre il team di Scorsese è obbligato a saperlo per via di una sentenza di Los Angeles. I contratti sono chiari.

Com’è il suo rapporto con Scorsese?

Buono, ma è circondato da un nucleo di persone senza scrupoli e non se ne rende conto.

Quante cause ha in piedi?

Un numero impressionante, passo tutte le giornate al telefono con il mio avvocato, Gianfranco Passalacqua. E qualcosa di buono inizia a muoversi.

 

(Nella foto Vittorio Cecchi Gori)