Pubblicato il 25/11/2019, 12:05 | Scritto da La Redazione
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Oggi in edicola: quasi fatta la pace tra Mediaset e Vivendi

Oggi in edicola: quasi fatta la pace tra Mediaset e Vivendi
La nostra rassegna stampa della mattina, con gli estratti degli articoli più interessanti: dopo tre anni di battaglie legali le due società sembrano essere arrivate a un accordo.

Mediaset e Vivendi, divorzio per convenienza

La Repubblica – Affari&Finanza, pagina 12, di Ettore Livini.

La fumata bianca (o quasi) ha una ragione semplice: né Mediaset Vivendi hanno interessi ed energie per mandare ancora avanti un braccio di ferro che, a oggi, ha fatto male a tutti e due. Il Biscione rischia di vedere andare in fumo il battesimo della holding olandese che sarà la piattaforma su cui costruirà le sue alleanze future, bloccata dai ricorsi dei francesi. Vincent Bolloré teme che – dopo anni di pazienza – gli investitori istituzionali nel capitale di Vivendi gli chiedessero conto dei risultati disastrosi della sua campagna d’Italia dove tra Mediaset e Telecom ha messo assieme minusvalenze potenziali vicine agli 1,5 miliardi.

Risultato: dopo mille giorni e passa di colpi bassi e cause legali miliardarie i due ex-alleati diventati nemici per la pelle hanno deciso di seppellire l’ascia di guerra. I Berlusconi dovrebbero rinunciare a gran parte delle richieste danni (roba da tre miliardi) fatte a Parigi dopo che Bolloré ha stracciato il contratto d’acquisto della pay-tv Premium. Un dietrofront che ha aperto nei conti di Mediaset una voragine di 294 milioni nel 2017.

Vivendi fa marcia indietro

Parigi sarà costretta a chiudere l’avventura nel capitale del Biscione in perdita, di quanto si capirà a contratto firmato. Ma la chiusura di questo estenuante braccio di ferro giudiziario consentirà a entrambi i contendenti di avere le mani libere: i Berlusconi potranno spostare la testa dell’impero televisivo di famiglia ad Amsterdam. Dove, protetti dalla legislazione sui doppi (o tripli o quadrupli) diritti di voto, potranno cercare gli alleati con cui costruire una grande rete generalista europea senza perdere, o almeno non perdere troppo, le redini del gruppo.

Vivendi invece uscirà dall’impasse italiano con un’operazione che perlomeno chiarisce su quale cavallo intende puntare. Bolloré dovrebbe rimanere almeno in una prima fase socio al 9,9% di Mediaset, ma con un ruolo di partner secondario. Ma avrà mani libere per concentrarsi sulla quota in Telecom Italia, altro investimento che a oggi gli ha garantito più rogne che guadagni.

 

(Nelle foto le sedi Mediaset e Vivendi)