Pubblicato il 21/10/2019, 14:04 | Scritto da La Redazione
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Oggi in edicola: la camorra vuole mettere le mani sul business del pezzotto tv

Le mani della camorra sul pezzotto delle tv

Il Mattino, pagina 21, di Leandro Del Gaudio.

Succede che, se ti metti a gestire un volume di affari da sei milioni e mezzo l’anno, ti ritrovi la camorra addosso. E sei costretto a prendere le misure rispetto a un clan sanguinario come i Lo Russo, ma anche rispetto ai tuoi ex soci, ora più che mai interessati a rubarti il mestiere. Storia tutta napoletana, quella di Franco Maccarelli, indicato dalla Finanza come il genio della cosiddetta pezzotto tv, finito al centro di un’indagine condotta dalla Procura di Napoli (e prima ancora da quella romana), ma anche nelle mire della camorra cittadina.

La mente dietro il pezzotto tv

Residenza a Secondigliano, uffici in una torre del Centro direzionale, viaggi a Malta, vero e proprio centro strategico per i traffici di Iptv (Internet Protocol Television), eccolo il (basso) profilo dell’uomo che – secondo i pm -avrebbe venduto flussi televisivi pirati a milioni di utenti europei. Un genio degli affari e dell’informatica, costretto a schivare – oltre che gli inquirenti – anche clan e scissionisti (nel senso di ex soci desiderosi di spodestarlo).

È lo scenario emerso da un’informativa del nucleo speciale frodi tecnologiche della Finanza, che dedica centinaia di pagine al giro di affari di Maccarelli e alle insidie del suo mestiere. Atti al Riesame, dopo un sequestro di schede e computer, scrivono gli inquirenti: «Si presume che l’enorme giro di affari sotteso all’attività de quo abbia inoltre attirato l’interesse della criminalità organizzata; a suffragio di tale ipotesi viene riportato uno stralcio di una conversazione Skype tra il Maccarelli e l’utente Akerisat, allo stato non identificato, ove si fa palese riferimento a un’estorsione posta in essere da esponenti del clan Lo Russo».

 

(Nella foto il pezzotto tv)

 

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