Pubblicato il 18/10/2019, 12:03 | Scritto da La Redazione

Oggi in edicola: parte la denuncia contro Ciao Darwin per il concorrente paralizzato. Daria Bignardi troppo snob

Paralizzato a Ciao Darwin: sì all’inchiesta

Il Tempo, pagina 14, Andrea Ossino.

Il pericolo è stato scongiurato: l’inchiesta sul grave infortunio che ha coinvolto un concorrente della trasmissione Ciao Darwin può proseguire. L’empasse è nato a causa di norme e codicilli che hanno rischiato far naufragare un fascicolo (attualmente contro ignoti) che non mira esclusivamente ad accertare eventuali responsabilità commesse dai responsabili del programma o dai produttori del gioco in questione, quello dove i partecipanti devono affrontare un percorso a ostacoli costituito da enormi rulli. L’indagine serve soprattutto a garantire giustizia a una vittima, un cinquantaquattrenne che non potrà più muoversi. Il lavoro degli inquirenti potrebbe garantire che i giochi delle trasmissioni televisivi Siano più sicuri, e i partecipanti non rischino la vita immolandosi in nome dell’audience, per poche centinaia di euro. Gabriel Marchetti, il concorrente che il 17 aprile scorso è caduto mentre correva sui rulli di Genodrome, è rimasto completamente paralizzato. Un dramma immane che per poco non si è trasformato anche in una beffa legale. L’assenza di una querela firmata dalla vittima ha infatti messo a repentaglio l’indagine, rischiando che tutti gli atti stilati dalla Procura nella prima fase venissero annullati. L’articolo 590 del codice penale prevede infatti che sia proprio la persona offesa a presentare denuncia, di suo pugno, per consentire l’apertura di un fascicolo per lesioni gravissime. In altre parole: non è possibile procedere d’ufficio. Ma Gabriel Marchetti, date le condizioni di salute, è impossibilitato a firmare una denuncia. Un bel problema. Per risolvere la situazione il pm ha chiesto al giudice di nominare un curatore speciale, la moglie della vittima. Ma il gip ha rigettato la richiesta spiegando che può essere accolta solo nei casi in cui venga certificata l’incapacità di intendere e volere. Gabriel Marchetti però non ha problemi neurologici. Il suo corpo lo costringe a restare immobile. Ma la sua mente è perfettamente lucida.

Daria Bignardi? Avrebbe bisogno di essere più nazional-popolare

Corriere della sera, pagina 51, Aldo Grasso.

Fedele a sé stessa. L’assedio, il nuovo programma di Daria Bignardi, non ha nulla di nuovo. È esattamente come Le invasioni barbariche, come L’ora glaciale, con quei titoli che incutono sempre un po’ di diffidenza. Dev’essere per via del suo Karma pesante (Nove, ore 21,30 e altri canali Discovery). Nella prima puntata si presenta pettinata come l’istitutrice de Il Collegio e come tale si comporta, forse per via dell’emozione. Per fortuna il primo ospite è Beppe Sala, il beneamato sindaco di Milano, capace non solo di ridare vita alla nostra città ma anche di rianimare la scena. Si assiste a un curioso scambio di accuse che meriterebbe l’interpretazione di un Recalcati. Daria biasima il sindaco di essere radical chic, un «fighetto», lo vorrebbe più nazional-popolare. Qualcosa del genere era già successo con Mario Monti, cui Daria aveva inopinatamente regalato un cane. A Sala va meglio: è costretto a indossare un marsupio e degli occhiali truzzi.

 

(Nella foto Daria Bignardi)