Pubblicato il 14/10/2019, 12:05 | Scritto da La Redazione

Oggi in edicola: è guerra tra De Benedetti e i figli. Maxi multa a Mediaset in Spagna

La lite di De Benedetti con i figli

Corriere della sera, pagina 13, di Francesca Basso.

Carlo De Benedetti vuole riprendersi La Repubblica e gli altri giornali del gruppo Gedi dalla Cir, la holding che fa capo ai tre figli Rodolfo (presidente), Marco ed Edoardo. Il gruppo Gedi, quotato in Borsa pubblica, oltre a La Repubblica, La Stampa, il Secolo XIX, 13 testate locali, il settimanale L’Espresso, altri periodici e possiede Radio Deejay, Radio Capital, m2o, reti tv musicali e la concessionaria di pubblicità Manzoni. L’offerta vale circa 36-35 milioni. Nel 2016 i gruppi Espresso e Itedi (e le rispettive famiglie Agnelli, De Benedetti e Perrone) avevano siglato la fusione che ha portato all’attuale Gedi: Cir al 43,78%, Exor al 6%, Mercurio al 5%. «Questa mia Iniziativa – ha scritto De Benedetti nella lettera che accompagna l’offerta di acquisto da Cir del 29,9% di Gedi – è volta a rilanciare il gruppo al quale sono stato associato per lunga parte della mia vita e che ho presieduto per dieci anni, promuovendone le straordinarie potenzialità». Cir, che ha ricevuto la proposta venerdì, ha risposto con una nota (dopo che ieri l’Ingegnere ha reso pubblica la sua mossa tramite l’Ansa), definendo l’offerta «manifestamente irricevibile in quanto del tutto inadeguata a riconoscere a Cir e a tutti gli azionisti il reale valore della partecipazione e ad assicurare prospettive sostenibili di lungo termine a Gedi».

Una multa milionaria minaccia le attività di Mediaset e Atresmedia

El Mundo, pagina 43, di Eduardo Fernàndez.

La Commissione nazionale dei mercati e della concorrenza (CNMC) prevede di applicare un’ammenda a Mediaset e Atresmedia che cambierebbe per sempre il settore televisivo. La CNMC sta valutando la sanzione di circa 43 milioni di euro per ciascuno dei due grandi operatori free di questo Paese (Spagna, ndr.), secondo quanto appreso da El Mundo. La punizione, che insieme raggiungerebbe i 90 milioni, è il risultato di un fascicolo aperto nel febbraio 2018 per «possibili pratiche restrittive della concorrenza» nel marketing della pubblicità televisiva. Sebbene la sanzione possa raggiungere fino al 5% del reddito annuo delle società, i calcoli sono propensi a rimanere al 4,5% della fatturazione, una cifra che in ogni caso comporterebbe due delle più grandi sanzioni mai applicate alle società dalla CNMC. Il garante ha indagato se gli operatori hanno richiesto agli inserzionisti e alle agenzie di comunicazione l’adempimento di quote minime di investimento pubblicitario, nonché l’assunzione in canali diversi attraverso la vendita in pacchetti, la cosiddetta linea guida singola (annunci simultanei in canali diversi).

 

(Nella foto, da sinistra, Marco e Carlo De Benedetti)