Pubblicato il 30/09/2019, 14:02 | Scritto da La Redazione

Nove racconta Emanuele Orlandi: il caso è aperto, questa sera alle 21.25

Tra le testimonianze dello speciale ci sono quelle dei giornalisti Andrea Purgatori, Fiorenza Sarzanini del Corriere della Sera, del procuratore Giancarlo Capaldo, dell’avvocato Laura Sgrò, del fratello di Emanuela, Pietro Orlandi.

Nove Racconta apre una finestra su uno dei più profondi misteri d’Italia, una vicenda rimasta viva nella coscienza collettiva del paese nonostante gli anni: il rapimento 36 anni fa della giovane Emanuela Orlandi, cittadina vaticana di 15 anni sparita a Roma il 22 giugno del 1983. NOVE si addentra nella storia di questo enigma internazionale con lo speciale Emanuela Orlandi: il caso è aperto, in prima tv assoluta oggi alle 21:25.

Il racconto

Per ricostruire questa intricata vicenda, che è quella di un puzzle in cui il tassello mancante è proprio Emanuela, ci si affida ai testimoni della vicenda, ai documenti d’indagine, alle intercettazioni originali del caso e alle tante immagini concesse dalla famiglia Orlandi. Tra le testimonianze dello speciale ci sono quelle dei giornalisti Andrea Purgatori, Fiorenza Sarzanini del Corriere della Sera, del procuratore Giancarlo Capaldo, dell’avvocato Laura Sgrò, del fratello di Emanuela, Pietro Orlandi. Grazie al loro contributo, e a quello di tanti altri, il nastro del tempo viene riavvolto per narrare la storia di un’assenza che perdura da oltre 30 anni, compiendo un viaggio tra ipotesi di verità illusorie e colpi di scena sconcertanti. L’ultimo in ordine cronologico è l’apertura, a luglio di quest’anno, di due sepolture site all’interno del Cimitero Teutonico a Roma, in seguito alla segnalazione anonima ricevuta dall’avvocato della famiglia Orlandi in cui si esortava a cercare “dove guarda l’Angelo, per sapere dove sta Emanuela” e che ha fatto indirizzare le ricerche verso il campo santo germanico del Vaticano.

Raccontare la storia di Emanuela significa oggi fare un viaggio tra le ipotesi di verità. Perché una verità certa ancora non esiste e il “caso Orlandi” è, ad oggi, un caso ancora aperto. Che la famiglia, con il fratello Pietro in prima linea, cerca con ogni mezzo e con coraggio di tenere vivo e attuale, perché «finchè non ho il corpo di Emanuela per me è un dovere cercarla viva. È diventata anche il simbolo di tutte le persone scomparse. In tutte le manifestazioni, le petizioni che abbiamo fatto, io ho sempre voluto che la voce di Emanuela potesse anche essere la voce di tutte queste altre persone» commenta Pietro Orlandi.

 

(Nella foto Emanuela Orlandi)