Pubblicato il 26/09/2019, 12:04 | Scritto da La Redazione

Oggi in edicola: la fiction su L’Ora fa arrabbiare l’ex redazione. Alberto Angela al Quirinale

La fiction Mediaset allarma gli ex de L’Ora

Il Fatto Quotdiano, pagina 9, Massimo Novelli.

Accade alla vigilia delle celebrazioni di domenica prossima del centenario della nascita di Vittorio Nisticò (1919-2009), leggendario direttore, per oltre vent’anni, del quotidiano di sinistra e antimafia L’Ora di Palermo, chiuso nel 1992. Ad allarmare il Comitato degli gli ex redattori, presieduto da Marcello Sorgi, sono le voci sull’intenzione di Mediaset di realizzare una fiction in dieci puntate, per Canale5, su alcuni momenti della vita del giornale dalla metà degli anni Cinquanta fino all’attentato da parte dei “picciotti” di Cosa Nostra, nell’ottobre del 1958, alla tipografia del giornale. Si teme una “rilettura superficiale e interessata” della storia del quotidiano e delle figure dello stesso Nisticò e di altri grandi protagonisti di quella stagione, da Mauro De Mauro a Felice Chianti, da Mario Farinella a Salvo Licata. Sottolinea Sorgi, in una relazione sulla vicenda, che nel canovaccio della Indiana, la casa di produzione milanese della fiction, «i riferimenti storici sono confusi e in qualche caso stravolti. I singoli protagonisti, almeno per chi li ha conosciuti, ridicolizzati e resi paradossali da linguaggio, uso e abuso di alcol e comportamenti che dovrebbero renderli spettacolari».

Alberto Angela: «Al Quirinale per difendere la bellezza»

La Repubblica, pagina 36, di Silvia Fumarola.

Nonostante la difesa della cultura, lei si è sempre tenuto lontano dalla politica. Perché?

«Penso che ognuno debba fare il proprio mestiere. La mattina ci alziamo e c’è chi apre il bar, chi va in azienda, chi scrive programmi. Possiamo dare il nostro contributo a prescindere dalla politica».

Come vive la popolarità?

«Metto la palla in rete ma chi l’ha portata nell’area di rigore sono gli altri. Il presidente ha molto apprezzato che i nostri programmi di divulgazione siano interamente realizzati in Rai: tutto il personale, i tecnici, gli autori, sono interni. Lavorano per un’azienda pubblica».

Questa è un’ulteriore responsabilità, non crede?

«Certo. Il tuo compito è divulgare valori che sono la base della società. Andare In prima serata di sabato su Rai1 è una responsabilità, parli al grande pubblico di storia e bellezza. Fin da piccoli siamo immersi nella cultura, la Storia è intorno a noi e devi solo trasmettere la curiosità. Non puoi non amare questo Paese, porto avanti l’orgoglio di essere italiano. Il nostro patrimonio è la nostra identità».

 

(Nella foto Alberto Angela)