Pubblicato il 09/09/2019, 14:04 | Scritto da La Redazione

Oggi in edicola: e se La7 fosse di sinistra? Tutto pronto per gli spot su Netflix

Andrea Salerno, direttore di La7: «La politica accetti il confronto. La7 è pronta, serve al Paese»

Corriere della sera, pagina 27, di Paolo Conti

La7 viene talvolta vista come una tv “di sinistra”. È così?

«Ci hanno dato dei leghisti, dei grillini, dei filo Pd, dei berlusconiani… se ci attaccano tutti vuol dire che siamo liberi. Il nostro spirito è di “servizio pubblico”, se non vogliamo semmai parlare del solito tema del servizio pubblico».

Le viene da Rai3. C’è qualcosa di quell’esperienza nella “sua” La7?

«Anche diversi volti della nostra tv vengono da Rai3. Ma nel nostro progetto oggi ci sono uomini e donne di tv che assicurano a La7 un profilo completamente nuovo. Si lavora tutti insieme, ciascuno con la propria personalità, con l’obiettivo di offrire un eccellente prodotto collettivo».

Mini-video, la nuova frontiera degli spot sulla tv in streaming

La Repubblica Affari&Finanza, pagina30, di Andrea Frollà.

C’è davvero di tutto tra le tendenze curiose scovate da Tbwa nel corso degli ultimi anni, di volta i volta riassunte in pillole e clip video. È proprio questa l’essenza del modello “Backlash”, il motore di consulenza culturale lanciato nel 2006 dall’agenzia internazionale di marketing con l’obiettivo di reinventare lo sviluppo dei contenuti pubblicitari di colossi come Apple, da sempre cliente Tbwa, McDonald’s, Netflix e di altri big come Eni, Bnl, Nissan e Telepass in Italia. Del resto, la profonda mutazione dei consumatori nell’era digitale non sta mettendo a dura prova solamente le aziende, stressate dalla difficoltà di intercettare utenti sempre più sfuggenti, ma anche chi le aiuta. Da qui la necessità, e anche la voglia, di dare uno scossone all’intera filiera dei contenuti pubblicitari.

 

 

(Nella foto Andrea Salerno)