Pubblicato il 21/08/2019, 13:04 | Scritto da La Redazione
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Oggi in edicola: l’Auditel digitale. Mediaset sotto attacco di Vivendi

Oggi in edicola: l’Auditel digitale. Mediaset sotto attacco di Vivendi
La nostra rassegna stampa della mattina, con gli articoli che più ci hanno colpito: Mediaset numero uno per visualizzazioni in streaming, ma deve guardarsi dall'attacco del suo azionista Vivendi.

Auditel digitale, il Biscione avanti

Italia Oggi, pagina 16, di Claudio Plazzotta

Lo scorso 25 giugno Auditel ha iniziato a pubblicare le audience dei programmi televisivi di Mediaset, Rai, Sky, La7, Discovery Italia e De Agostini vistinon solo sui 42 milioni di televisori tradizionali (questo già lo faceva), ma pure sugli altri 70 milioni di device digitale che ormai hanno invaso tasche, borse, scrivanie e case: 43 milioni di smartphone, 19 milioni di pc, 7 milioni di tablet, cui sommare i set top box e le gaming console. Si è partiti con le audience della settimana 16-22 giugno, e con le ultime rilevazioni dell’11-17 agosto si è ormai arrivati a due mesi di dati pubblicati. I palinsesti dei principali broadcaster non sono ovviamente a pieno regime, ma il periodo considerato, due mesi, è piuttosto ampio per iniziare a fare qualche considerazione.

In base al Totale tempo speso (Tts), Mediaset, e in particolare Canale5, sembrano avere una marcia in più rispetto alla concorrenza: il Biscione, quasi ogni settimana, è stabilmente sopra i due milioni di ore di contenuti editoriali Mediaset visti dal pubblico italiano attraverso device digitali, e il 70-80% dei contenuti arriva da Canale 5. Infatti, non è un caso che nella parte centrale di agosto, quando il palinsesto di Canale 5 si è parzialmente spento, il Biscione abbia subito il sorpasso da Rai in termini di Totale tempo speso. Il servizio pubblico, mediamente, ha un Tts inferiore a Mediaset di circa il 20% e l’apporto della rete ammiraglia, Rai Uno, si mantiene attorno al 35% sul totale Rai, con un impatto di gran lunga più basso rispetto a Canale 5.

Mediaset, Vivendi al contrattacco

Milano Finanza, pagina 6, di Francesca Gerosa e Andrea Montanari

(…) da inizio mese è stato già scambiato quasi il 5% del Biscione, a fronte di un flottante risicato (23,3%) e di due azionisti forti quali Finivest (44,1%) e Vivendi (28,8% di cui però oltre il 19% congelato in un trust), senza trascurare poi il fatto che c’è un pacchetto (2,87%) saldamente nelle mani di Ennio Doris, sodale di Silvio Berlusconi, e che Mediaset ha in portafoglio  azioni proprie pari al 3,3%. É evidente che qualcuno si stia muovendo in vista di quella che sarà, con ogni probabilità l’ultima grande sfida tra Fininvest e la Vivendi di Vincet Bollorè. Socio, quest’ultimo, che da tempo sta provando a mettere i bastoni tra le ruote alle scelte di PierSilvio Berlusconi con azioni legali che finora non hanno prodotto gli esiti sperati. In vista della scadenza del 26 agosto (data ultima entro cui ci si può iscrivere al registro del voto maggiorato), e poi del 4 settembre non è da escludere che da Parigi parta un attacco mirato per bloccare l’operazione. In tal senso l’avvocato Giuseppe Scassellati-Sforzolini, dello studio Cleary Gottlieb Steen & Hamilton sarebbe al lavoro per studiare lo schema per provare a ostacolare il disegno dei Berlusconi.

Nel frattempo l’operazione viene analizzata dai Proxy advisory. Come emerso ieri Glass Lewis è favorevole al riassetto del gruppo Mediaset, mentre Iss ha espresso un parere contrario. In un report ai clienti, consultato da Radio-cor, Glass Lewis ha sottolineato che le motivazioni alla base dell’operazione e le sinergie previste “non appaiono irragionevoli dal punto di vista strategico”. Il proxy advisor è convinto che ci siano motivi sufficienti perchè gli investitori sostengano l’operazione, raccomandando agli azionisti di votare a favore di questa proposta.

 

(Nella foto le sedi Mediaset e Vivendi)