Pubblicato il 04/08/2019, 12:31 | Scritto da Andrea Amato

Come contrastare Netflix e gli OTT? Facendo esattamente il contrario

In risposta ad Antonio Campo Dall’Orto

Su La Stampa di oggi c’è un’intervista di Marco Zatterin ad Antonio Campo Dall’Orto, in cui l’ex direttore generale Rai auspica una piattaforma di contenuti italiani, sostenuta dagli editori tv di casa nostra: Rai, Mediaset e La7. Questo per contrastare Netflix, Amazon e tutti gli Over The Top che stanno arrivando, carichi di prodotti.

Campo Dall’Orto dice testualmente: «Serve un’aggregazione fondata sulla propria cultura di riferimento, un soggetto nazionale che metta insieme tutti i player rilevanti, nel nostro caso italiani. È più facile avviare il ragionamento partendo da quello che ci accomuna a livello locale. E se si parte dal nazionale, serve la partecipazione anche del Pubblico».

Tutti contro Netflix

Dall’arrivo di Netflix in Italia il mantra di tutti gli operatori del settore e osservatori è stato: come lo combattiamo? E nel corso degli anni sono venute fuori una serie di proposte, tutte irrealizzabili, come appare anche quella dell’ex numero uno di MTV e Rai.

Innanzitutto partiamo dai numeri: la pay tv in Italia ha un bacino di 6-7 milioni di abbonati, ovvero i 5 storici di Sky e i circa 2 ereditati dal dissolvimento di Mediaset Premium. Su una popolazione di oltre 60 milioni di persone. Netflix a oggi, invece, non ha diffuso il numero dei suoi clienti italiani e quindi non sappiamo ancora se sia un fenomeno di massa o di nicchia.

In uno stagno così piccolo ci sarebbe spazio anche per un nuovo soggetto, creato dagli editori nostrani? E se sì, Piersilvio Berlusconi, Urbano Cairo e Fabrizio Salini come si dividerebbero gli eventuali introiti di abbonamento e pubblicità? E se anche questo mostro a tre teste riuscisse a prendere vita, per contrastare Netflix quanti prodotti dovrebbe generare in un anno?

Dare vita a un OTT locale è industrialmente una follia, perché non ci sono economie scalabili. E, a giudicare dall’esperienza degli ultimi anni, riusciremmo a esportare sì e no circa cinque prodotti all’estero, non di più. Ergo, il gioco non vale la candela, anzi, non sta proprio in piedi.

La mission degli editori

Rincorrere gli OTT sul loro terreno è un suicidio in piena regola. La mission degli editori locali è esattamente all’opposto di quella di Netflix o Amazon, ovvero produrre contenuti caldi, per lo più in diretta, che si tratti di intrattenimento o di approfondimento giornalistico e politico. Non è un caso che i programmi più visti della tv italiana siano quelli di Maria De Filippi, pensati e realizzati quasi in tempo reale e fatti su misura per il pubblico italiano.

E poi si continua a parlare di offerta e controfferta, senza tenere in considerazione il fattore tempo, ovvero le ore che uno spettatore medio ha a disposizione da passare davanti alla tv. Questo tempo non aumenta insieme alla nascita di nuovi player, ma rimane sempre quello, quindi c’è solo un rischio di dispersione delle energie produttive.

Netflix, poi, non sta giocando la partita contro la tv generalista locale, bensì con la pay tv, che a oggi vince ancora grazie al calcio, ma un domani chissà.

 

@AndreaAAmato

 

(Nella foto Antonio Campo Dall’Orto)