Pubblicato il 26/07/2019, 15:01 | Scritto da Alfio Rossi

La Rai sospende Marrazzo, ma la politica non è soddisfatta

Piero Marrazzo sospeso dalla Rai

«La Rai, in seguito a una verifica, ha risolto il contratto del senior producer di Gerusalemme, per responsabilità dirette relative a irregolarità nella gestione amministrativa. In tale ambito, nella sua qualità di capo-sede, il corrispondente capo Piero Marrazzo è stato momentaneamente sospeso dalle sue funzioni, in attesa degli esiti del procedimento disciplinare attualmente in corso».

Così, semplice semplice, una nota Rai. Che in fondo pare abbia fatto il suo dovere: prendere provvedimenti appena saputa un’irregolarità.

L’intervento politico

Che dovrebbe fare la politica? Tacere o, al limite, osservare e applaudire. Invece, ecco l’inizio della feroce strumentalizzazione: «Da fonti di stampa si apprende che, a seguito di una verifica condotta dall’organismo di controllo interno sulla gestione amministrativa della sede di corrispondenza di Gerusalemme, il dott. Piero Marrazzo sarebbe stato rimosso dall’incarico di corrispondente della Rai dalla predetta città e – analogamente – il responsabile amministrativo della sede sarebbe stato licenziato nei primi giorno di luglio 2019. Alla luce dei fatti esposti sopra alla Società concessionaria si chiedono maggiori informazioni sull’indagine interna condotta dalla stessa Società e le relative risultanze, e più in generale sul futuro della sede di corrispondenza di Gerusalemme».

Così i deputati della Lega Tiramani, Bergesio, Capitanio, Coin, Fusco, Iezzi, Pergreffi. Seguiranno altre dichiarazioni politiche, pro e contro Marrazzo. Marrazzo è mio, dovete difenderlo, Marrazzo è tuo, impicchiamolo. Del merito, non gliene frega niente a nessuno, come al solito.

Del bene della Rai, men che meno. Le mani allungate sulla Rai. Giù le mani dalla Rai. Liberatela. Liberiamola.

 

Alfio Rossi

 

(Nella foto Piero Marrazzo)