Pubblicato il 17/07/2019, 18:04 | Scritto da Tiziana Leone
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Narcotica su Rai3: un viaggio duro per raccontare il narcotraffico senza i filtri “romantici” delle serie tv

Narcotica su Rai3: un viaggio duro per raccontare il narcotraffico senza i filtri “romantici” delle serie tv
Narcotica è un viaggio sulle rotte del narcotraffico in cinque puntate al via stasera su Raitre. Una immersione in zone dove regnano corruzione e violenza.

Dalla Colombia al Messico fino alla Calabria. Il procuratore Nicola Gratteri e i suoi uomini accompagnano i telespettatori in questo viaggio con il racconto delle indagini che hanno scoperto gli affari della ‘ndrangheta con i narcotrafficanti sud americani.

Stavolta non c’è nessun Pablo Escobar da inseguire. Ma ragazzini, tanti, costretti a strappare le foglie di coca tutto il giorno, per arrivare ad almeno 100 chili al giorno, una quantità utile per comprare un paio di quaderni per la scuola. Nell’eterna lotta tra fantasia e realtà, la seconda supera di gran lunga la prima e irrompe in tv grazie a una collaborazione tra Rai3 e Tg3 che insieme hanno prodotto e realizzato le cinque puntate di Narcotica, al via questa sera alle 22.30.

La serie

Dalla Colombia al Messico, fino alla Calabria, sulle rotte di quel narcotraffico che non fa sconti a nessuno, che risponde solo alla legge di una violenza, che spinge i trafficanti a girare con pistole su cui è disegnata l’immagine della santa che li protegge: la Santa Muerte. In queste cinque puntate, realizzate da Valerio Cataldi, lo spettatore finirà immerso in una realtà solitamente nascosta dalle piantagioni di coca. Mentre in Italia si parla di spaccio e sequestri di droga, in Messico e Colombia migliaia di famiglie si arrendono alla legge dei trafficanti, per sopravvivere a una vita che non offre nient’altro.

«Abbiamo seguito quei bambini che ogni giorno vanno nei campi a raccogliere le foglie di coca in un percorso lunghissimo, capaci di  portare anche 80 kg sulle spalle per un tratto di strada lunghissimo – spiega Cataldi -. Il nostro racconto del narcotraffico non coincide con l’immagine romantica delle serie tv, perché qui si respira la fatica e la morte che c’è ai margini delle strade di cocaina. Abbiamo cercato di costruire un racconto che andasse oltre il cliché del mondo del narcotraffico in Sudamerica».

Don Alvarez

Ad aiutare il giornalista in questo cammino attraverso luoghi molto pericolosi c’è anche Don Alvarez, che nella sua terra sudamericana ha realizzato una fondazione, per strappare i ragazzini alle foglie di coca. «Quando ero piccolo, i guerriglieri cercavano di convincerci a prendere le armi, il mio amico a 13 anni venne arruolato e a 14 anni fu ucciso e mangiato dai cani. Certe situazioni non si cancelleranno mai.  Sono venuto in Italia, dove sono diventato sacerdote nella diocesi di Ventimiglia-Sanremo, ma non potevo stare senza far niente per quei bambini. Così mi è venuta l’dea di questa fondazione per riprendere quei bambini che vogliono studiare. Ne abbiamo salvati centinaia, ma  vorrei avere tanti soldi per continuare a salvarli».

Il narcotraffico in Europa

Dal Sudamerica, il viaggio di Narcotica proseguirà fino ai campi di marijuana in Albania dove è cresciuta la mafia albanese, che sta assumendo il controllo esclusivo del traffico di eroina e cocaina sulla rotta dei Balcani come dei principali porti del nord Europa dove arrivano i carichi dal Sudamerica. Ma si infilerà anche nell’Aspromonte, in tutto e per tutto simile alla selva colombiana, grazie al racconto del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. «In Italia la ‘ndrangheta toglie libertà alle persone – sottolinea il Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho -. Ma è un aspetto poco sentito dalle persone. Le grandi operazioni svolta dall’Italia in collaborazione con Messico, Brasile, Colombia e Costa Rica si sono spesso concluse con sequestri di tonnellate di coca.  Serie tv come questa servono a documentare cosa c’è dietro al traffico di droga,  aiutano ad accrescere nelle persone l’esigenza non solo di respingere una forma criminale di questo tipo, ma anche di contrastarla. Quando la Rai mette in campo le sue forze non ce n’è per nessuno».

Guarda una clip di Narcotica

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto una scena di Narcotica)