I politici in difesa di Antonella Clerici. Hanno davvero poco da fare

Giù le mani dalla Rai: tutti sugli scudi per Antonella Clerici

«L’epurazione di Antonella Clerici dai palinsesti Rai della prossima stagione è un errore clamoroso, ma soprattutto un danno economico per i conti dell’azienda radiotelevisiva di Stato, finanziata con i soldi di
tutti i cittadini», questa non è una dichiarazione di Lucio Presta o di Vittorio Garrone, nell’ordine manager e fidanzato della conduttrice, bensì è un’esternazione urbi et orbi della deputata Patrizia Marrocco di Forza Italia, componente della Commissione di Vigilanza Rai.

Giusta o sbagliata che sia, quella di far “riposare” la conduttrice in autunno è una scelta puramente editoriale e artistica, che non dovrebbe interessare la politica italiana e tantomeno la Commissione di Vigilanza Rai. Tale Commissione, infatti, non è un megafono da cui esternare ogni volta che una decisione artistica non incontra il proprio gusto televisivo, ma è un organo parlamentare che deve garantire il rispetto del servizio pubblico da parte della Rai, il pluralismo e i conti. Ma non i conti della serva, bensì il budget totale.

Antonella Clerici non è stata epurata

Antonella Clerici, poi, non è stata “epurata”, salterà solo un giro per lavorare a nuovi progetti, che andranno in onda nella primavera. Così ha detto il direttore di Rai1 Teresa De Santis, giustificando questa “pausa di riflessione” con gli ultimi due flop della Clerici: Portobello e Sanremo Young, due programmi da neanche il 15%.

La Commissione di Vigilanza chiede continuamente interrogazioni con i vertici di viale Mazzini sui nuovi palinsesti, già approvati dal Consiglio d’Amministrazione, i cui membri sono a loro volta espressione dei partiti politici. Capite la follia della cosa? Basta: giù le mani dalla Rai.

@AndreaAAmato

(Nella foto Antonella Clerici)