Pubblicato il 25/06/2019, 16:01 | Scritto da Andrea Amato
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Auditel lancia la rilevazione dei device digitali, per capire cosa guardano gli italiani su 112 milioni di schermi

Auditel lancia la rilevazione dei device digitali, per capire cosa guardano gli italiani su 112 milioni di schermi
Non più solo la tv di casa, ma anche smartphone, console, tablet, pc e smart tv. In attesa di arrivare alla vera total audience, sempre che i colossi americani ci forniscano i loro dati.

Ogni martedì i dati digitali saranno disponibili sul sito di Auditel

La rivoluzione Auditel è partita oggi, già, perché la società che dal 1986 rileva i dati d’ascolto televisivi conteggerà anche gli i numeri generati dai device digitali (SmartTv, Smartphone,Tablet, PC e Game Console), in casa e fuori casa rilevati con il nuovo sistema di raccolta censuario, che misura non soltanto la performance dei contenuti, ma anche quella della pubblicità.

Come il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, ha sottolineato più volte: «Siamo arrivati quasi ultimi in Europa, ma almeno abbiamo la piattaforma più evoluta». Nel 2007 Auditel monitorava sette canali, oggi quasi 420, e dal campione di 16.100 famiglie che hanno il meter collegato al televisore di casa, registrando i consumi televisivi di 41 mila individui, si aggiunge anche il dato dei device digitali, su base censuaria, ovvero tutti quelli che si collegheranno ai siti e alle piattaforme dei sei editori tv principali: Rai, Mediaset, Sky, Discovery, La7 e DeAgostini (che intercettano l’86,5% del pubblico televisivo). Da settembre verranno censite anche le App, alla base delle smart tv.

112 milioni di schermi attivi

In Italia ci sono 112 milioni di schermi da cui guardare la tv, di cui 42 milioni televisori, 43 milioni smartphone, 7 milioni di tablet e 19 milioni di computer. Imperiali ha più volte sottolineato che questi dati non si sommeranno a quelli del campione tradizionale, perché ora riescono a censire i device e non gli individui, ma a tendere stanno lavorando per ottenere una reale total audience.

Qui potete leggere nel dettaglio la nuova rilevazione, che sicuramente fa fare un passo avanti da gigante verso il futuro per Auditel, ma ancora manca molto per avere un dato globale sui consumi audiovisivi degli italiani.

Generazioni lontane dalla tv

La premessa fatta questa mattina, nella prima conferenza stampa di Auditel da trentatré anni a questa parte, si riferiva al target Millennials (19-37 anni), che insieme alla Generazione Z (9-15 anni), più di tutte usufruiscono dei contenuti video in mobilità e non necessariamente quelli degli editori tv tradizionali. È per questo che per avere un dato reale e oggettivo andrebbero censiti anche i dati degli OTT e delle piattaforme in streaming (Netflix, Amazon, ecc…), finora riluttanti a condividere numeri con il mondo esterno.

Senza parlare del colosso Youtube, la vera televisione dei teenager, e dei social network, che di fatto sono veri e propri broadcaster.

Vista così, quindi, l’innovazione di Auditel sembra una goccia in un mare infinto, che tra l’altro cambia forma quotidianamente, ma di sicuro è un grande passo in avanti, soprattutto per editori e investitori pubblicitari.

 

@AndreaAAmato

 

(Nell’immagine Andrea Imperiali)