Pubblicato il 18/06/2019, 19:03 | Scritto da Gabriele Gambini

Filippo Volandri: Il tennis italiano è in salute, ve lo racconto su Sky Sport

Filippo Volandri: Il tennis italiano è in salute, ve lo racconto su Sky Sport
Ex numero 25 ATP, Filippo Volandri oggi commenta il tennis per Sky Sport e conosce i dettagli immaginifici della vita da outsider che diventa eroe quando compie un'impresa all'apparenza impossibile.

Filippo Volandri: “La mia più grande soddisfazione in carriera è aver battuto Roger Federer a Roma nel 2007”

 

Il match rimasto nel cuore? «La vittoria su Federer a Roma 2007. Lui era numero uno al mondo, mentalmente cercavo la concentrazione migliore, la notte prima di giocare ho faticato ad addormentarmi. Fu una partita incredibile, ho sentito l’affetto del pubblico».

Ex numero 25 ATP, Filippo Volandri oggi commenta il tennis per Sky Sport e conosce i dettagli immaginifici della vita da outsider che diventa eroe quando compie un’impresa all’apparenza impossibile. Da descrivere col libertinaggio espressivo dei cronisti d’altri tempi.

Oggi commenta le imprese di altri sullo schermo. Che cosa cambia, rispetto a giocare in prima persona?

Le emozioni vissute restano autentiche e chi come me ha giocato sa intercettarle per primo. Il segreto sta nel raccontarle al pubblico, non lesinando sui dettagli tecnici. Mi sforzo di farlo, unendo esperienza a semplicità di racconto.

Fabio Fognini ha raggiunto il numero 10 della classifica mondiale e ha vinto a Montecarlo.

Visto l’inizio di stagione, Fabio voleva arrivare alla sua miglior classifica al Roland Garros. E così è stato. Pensare che lo ottenesse dopo Australian Open, Indian Wells e Miami era diventato arduo. Montecarlo (dove Fognini ha vinto il primo Master 1000 in carriera, ndr) è stato il suo apice, anche e veniva fuori da una partita praticamente persa contro Rublev al primo turno. Detto questo, l’obiettivo è stato rispettato.

Come sta il tennis italiano oggi?

Non stava così bene da tanto tempo, Fognini a parte. Abbiamo venti giocatori tra i primi 200 al mondo. Stiamo lavorando per averne 20 tra i primi 150. Abbiamo dei giovani che avete imparato a conoscere: Jannick Siner, Lorenzo Musetti, Giulio Zeppieri. Ma noi lavoriamo da anni. E stiamo iniziando a lavorare ancora con i più giovani, i nati nel 2004 e nel 2005.

Ci sono suoi eredi e eredi di Fognini all’orizzonte?

Berrettini può assolutamente esserlo. Si tratta di un giocatore moderno, con un grande servizio e dritto. Paradossalmente vince ancora di più sulla terra rossa, nonostante la predilezione per il gioco veloce. Ha margini di miglioramento su altre superfici e sappiamo che il 70% dei tornei si gioca sul cemento. Potrebbe essere uno dei prossimi protagonisti. Poi abbiamo i piccoli: Sinner, Musetti, Zerbieri. Oltre a giocatori che matureranno un po’ più tardi, ma arriveranno.

Gabriele Gambini

(nella foto Filippo Volandri)